Un tempo molto vicino a Berlusconi, del quale era un fan dichiarato e poi, amico personale di Marcello Dell’Utri, successivamente tra i finanziatori di Renzi. Come se, più che gli ideali politici, quei denari fossero una sorta di diplomazia personale per barcamenarsi tra i vari a bienni e avere sempre i riferimenti giusti.
Tra gli arrestati per il mascherina-gate c’è Vittorio Farina, un personaggio già noto alle cronache.
Vittorio Farina, spesso definito il re e degli stampatori ed ex socio di Luigi Bisignani, il piduista con alle spalle numerosi guai giudiziari, nel 2017 ha donato alla Open 100 mila euro.
Ma quattro mesi dopo la Guardia di Finanza lo ha arrestato per bancarotta fraudolenta aggravata.
E come mai? Farina era amministratore unico della Bei Ilte, la società di Moncalieri che stampava le Pagine Gialle dichiarata fallita nel 2016.
Tra le contestazioni mosse all’epoca dagli inquirenti c’era quella di avere venduto lo stabilimento produttivo della società, a Moncalieri, e di avere utilizzato il ricavato – 60 milioni di euro – per finalità estranee agli interessi dell’impresa.
Le cronache riportano di una iniziativa del 2019 nella quale Vittorio Farina era in compagnia di Matteo Salvini ad una iniziativa organizzata da una associazione vicina alla Lega insieme con il gruppo editoriale Netweek.
E adesso il mascherina-gate, dove è sotto inchiesta anche per traffico si influenza.
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