Il Covid circola al Senato: "Speranza ci includa tra le categorie a rischio"

L'onorevole dell'Udc Paola Binetti ha scritto a tutti i senatori per chiedere di firmare una proposta da sottoporre al ministro della Salute, dopo che una quindicina di senatori sono rimasti contagiati

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5 Marzo 2021 - 10.29


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Il Covid corre anche nelle aule di Palazzo Madama e non risparmia nemmeno i Senatori: sarebbero infatti una quindicina quelli rimasti contagiati nelle ultime settimane.

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L’onorevole dell’Udc, Paola Binetti, ha scritto a tutti i colleghi senatori per chiedere di firmare una proposta da sottoporre al ministro della Salute, Roberto Speranza, affinché li includa nelle categorie a rischio con diritto a una corsia preferenziale rispetto al vaccino.

Da diversi giorni alcuni senatori siano in pressing su Federico Marini, direttore del polo sanitario Palazzo Madama.

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Pressing che, per usare un termine calcistico, viene portato ad alto ritmo.

La richiesta, sempre la stessa: quando potremo vaccinarci? In assenza di una risposta precisa, ecco l’iniziativa della Binetti per… saltare la fila.

“Cari Colleghi, questa è una semplice interrogazione urgente al ministro perché voglia facilitare la vaccinazione di tutti noi senatori – si legge nella lettera inviata ai colleghi dalla senatrice centrista -. Certamente sapete che sono ormai almeno una quindicina i colleghi che hanno contratto l’infezione. Non saprei dirvi in quale versione, se per esempio si tratta della variante inglese che tende a diffondersi più velocemente. Ma gli epidemiologi esperti dicono che con questo ritmo alla fine di marzo potrebbero esserci almeno una cinquantina di persone colpite”.

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La Binetti nella lettera ha elencato le categorie protette che verranno sottoposte prima degli altri alla vaccinazione: docenti e personale delle scuole, forze armate, secondini e detenuti. Nell’elenco non ci sono i senatori e Binetti lo ricorda mentre prega gli altri inquilini di Palazzo ad aderire numerosi alla sua iniziativa per costringere Speranza a intervenire per la loro causa. “Se volete firmare la interrogazione basta un ok di risposta a questa mia email. Credo che ne valga la pena anche come segno di attenzione al lavoro che svolgiamo”. 

 

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