Il cauto ottimismo di Bonaccini: "Per riaprire serve rigore e flessibilità, ma si vede la luce in fondo al tunnel"
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Il cauto ottimismo di Bonaccini: "Per riaprire serve rigore e flessibilità, ma si vede la luce in fondo al tunnel"

Il governatore dell'Emilia Romagna: "Il fatto che si sia potuto ricominciare a rivedere alcune attività che hanno ripreso a lavorare credo sia un segnale positivo, ma non corriamo troppo"

Stefano Bonaccini
Stefano Bonaccini
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6 Maggio 2021 - 08.57


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I numeri della pandemia stanno dando ragione al governo sulle riaperture, ma l’invito a procedere con cautela è sempre importante.

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha affrontato l’argomento, dichiarando di voler procedere a piccoli passi.

“Le questioni che attengono alla pandemia vanno affrontate con una giusta dose mista tra rigore e flessibilità. Da oltre anno siamo in pieno combattimento, ma cominciamo a vedere il termine della pandemia sanitaria o quantomeno la luce in fondo al tunnel si avvicina”.

“Fissare il coprifuoco alle 22, alle 23 o a mezzanotte non cambia molto dal punto di vista epidemiologico – ha proseguito Bonaccini -. Io avrei messo alle 23, ma credo che il governo abbia fatto una scelta molto ponderata. Era un messaggio al paese: attenti, non c’è ancora possibilità del ‘tana liberi tutti’. Ci siamo presi le 22 e mi pare che ci siano un po’ di attività che ricominciano a respirare”.

“Vediamo come vanno i contagi” per capire “se sarà possibile riaprire una settimana prima” del termine fissato al 1 giugno.

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“Ma già il fatto che si sia potuto ricominciare a rivedere alcune attività che hanno ripreso a lavorare – ha spiegato il governatore – credo sia un segnale positivo. Ma non bisogna correre troppo in fretta e bisogna avere molta misura”.

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