Misiani (Pd) attacca la Lega: “Sul blocco dei licenziamenti recitano due parti in commedia”
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Misiani (Pd) attacca la Lega: “Sul blocco dei licenziamenti recitano due parti in commedia”

Il dirigente del Pd: “Salvini chiede la proroga del blocco mentre la sottosegretaria parla di inganno del ministro Orlando per aver preparato la norma”

Il vice ministro dell'Economia, Antonio Misiani
Il vice ministro dell'Economia, Antonio Misiani
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25 Maggio 2021 - 08.01


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Antonio Misiani ha risposto all’accusa della Lega al ministro Andrea Orlando per aver inserito a sorpresa la proroga dei licenziamenti nella bozza del decreto Sostegni bis.
”I leghisti dovrebbero mettersi d’accordo tra di loro, prima di parlare.
“Non è possibile che prima Salvini si alzi la mattina del Consiglio dei ministri e faccia il fenomeno, invocando una ulteriore proroga del blocco dei licenziamenti e poi la sua sottosegretaria parli di inganno, di fronte a una norma di proroga di portata del tutto limitata e selettiva”.
E poi ha continuato: “Dovrebbero finirla di interpretare due parti in commedia”, ha affermato il responsabile Economia del Pd, che, riguardo le critiche sopraggiunte da Confindustria, dice che “sarebbe intellettualmente onesto se si riconoscesse che, accanto alla norma oggetto del contendere, il decreto contiene misure di incentivo che valgono tra 5 e 6 miliardi e che aiuteranno tantissime imprese a mantenere i livelli occupazionali e ad assumere”.
”Io ritengo equilibrato il punto di caduta definito dal governo – ha proseguito l’ex vice ministro dell’Economia a proposito di un eventuale prolungamento della moratoria generalizzata dei licenziamenti – che sblocca i licenziamenti in modo graduale e selettivo tra fine giugno e fine ottobre, tenendo conto della disponibilità e dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali e, contestualmente, prevede un robusto pacchetto di incentivi. Rimane un punto cruciale – ha aggiunto – la disponibilità di Cassa integrazione gratuita sino a fine anno, con l’impegno a non licenziare da parte delle aziende che la utilizzeranno. A me sembra una soluzione ragionevole, il cui cuore sono gli incentivi per il mantenimento dei livelli occupazionali, a partire dai settori più in crisi come il turismo e il commercio”. 
Credo sia indispensabile superare le polemiche e riannodare i fili del confronto – continua Misiani – L’Italia si sta rialzando, ma abbiamo di fronte mesi difficili e scelte complesse. Il lavoro, da creare e da proteggere, deve essere al centro di uno sforzo condiviso tra governo e parti sociali. Solo insieme possiamo superare la crisi e ripartire. Il governo Draghi ha il merito di avere sciolto il nodo della governance, attribuendo opportunamente un ruolo chiave al Mef. Detto ciò, il Recovery sarà un successo solo se ci sarà una mobilitazione di tutto il Paese. Governo, Parlamento, enti territoriali, forze economiche e sociali. L’assetto della governance deve essere funzionale anche a questo obiettivo”. Quanto a Salvini, che vuole abolire il codice degli appalti, conclude che chi dice ”aboliamo il Codice degli appalti fa solo propaganda, mentre noi dobbiamo individuare soluzioni concrete. I 235 miliardi del Piano li dobbiamo spendere al meglio entro il 2026, in un Paese che oggi impiega 16 anni per realizzare grandi opere pubbliche. Le priorità sono due. La velocità, come giustamente chiedono anche i nostri sindaci, e la legalità. Per tutelare il lavoro e la sicurezza e prevenire infiltrazioni criminali o mafiose e atti di corruzione”.

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