Figliuolo risponde alle regioni: "Nessun ritardo nei vaccini, si può andare avanti spediti"

Il commissario per l'emergenza: “Se confrontiamo luglio con giugno c’è una flessione del 5% dei vaccini Pzifer e Moderna. Si può proseguire con le 500mila al giorno"

Il generale Figliuolo, commissario per l'emergenza Covid
Il generale Figliuolo, commissario per l'emergenza Covid
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5 Luglio 2021 - 11.01


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I lamenti delle regioni per una progressione all’indietro nell’invio dei vaccini vengono ricacciati dal generale Figliuolo, commissario per l’emergenza Covid.

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Nessun ritardo, assicura Figliuolo. Il generale replica ai governatori affermando che “le dosi sono sufficienti per procedere spediti nella campagna vaccinale” e raggiungere l’obiettivo dichiarato dell’immunità di gregge entro fine settembre.

“Se confrontiamo luglio con giugno c’è una flessione del 5% dei vaccini Pzifer e Moderna, non parlerei di ritardi. Tra luglio e settembre avremo un approvvigionamento di circa 45,5 milioni di dosi di questi vaccini, che sono i più usati. A luglio è prevista la disponibilità di circa 14,5 milioni di dosi, rispettivamente 12,1 milioni di Pfizer e 2,4 di Moderna, che assicureranno anche le vaccinazioni eterologhe, per gli under 60 che hanno fatto come prima dose il vaccino AstraZeneca”.

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Per questo, secondo Figliuolo, “le Regioni hanno la potenzialità di somministrare complessivamente 500 mila vaccinazioni al giorno”. 

Al momento, spiega il commissario, “abbiamo superato la soglia di 52,6 milioni di somministrazioni. Vuol dire che il 61% dei cittadini ha fatto almeno una dose e il 36% della popolazione anche la seconda. È un risultato pienamente in linea con il piano elaborato a marzo. È un piano flessibile e quindi io sono sicuro di dire che entro il 30 settembre avremo raggiunto l’80% della popolazione”.

Rispetto alla variante Delta, “il ciclo vaccinale completo è l’unico rimedio” spiega Figliuolo, “dunque è indispensabile continuare per far ben ripartire il Paese”. E vaccinare tutti, specie quei 2,5 milioni di over 60 che non l’hanno ancora fatto, ”è una priorità assoluta”. “La copertura della fascia over 80 oggi supera il 92% con almeno una dose, mentre la fascia 70-79 è all’87%. Sono risultati ottimi. Per le fasce 60-69 e 50-59, che sono rispettivamente all’81% e al 72% circa di prima dose dobbiamo fare di più. E’ necessario agire a tutto campo per raggiungere chi vuole vaccinarsi e per coinvolgere chi è rimasto ancora dubbioso”.

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