Ucraina, Ciro Raia dell'Anpi: "I media lavorano per il pensiero unico, noi lavoriamo per la pace"

Il presidente dell'Anpi provinciale di Napoli ha poi ricordato l'ipocrisia di alcuni esponenti politici. “Tutti i big intervenuti a Riccione, da Letta a Conte, hanno sposato le posizioni dell'Anpi. Poi nei palazzi ognuno tira l'acqua al suo mulino".

Ucraina, Ciro Raia dell'Anpi: "I media lavorano per il pensiero unico, noi lavoriamo per la pace"
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13 Aprile 2022 - 12.00


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La netta posizione dell’Anpi contro il riarmo generale e l’invio di armi in Ucraina, ha portato l’associazione dei partigiani al centro delle polemiche. “Sono tutte polemiche strumentali, in questo momento c’è la necessità da parte degli organi di stampa vicini al potere di sostenere il pensiero unico” . E’ stato questo il primo commento di Ciro Raia, presidente dell’Anpi provinciale di Napoli all’AdnKronos.

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“Vengo dal congresso di Riccione e posso garantire che tutto quello che è stato detto è stato spesso manipolato o riportato in termini che non corrispondevano alla verità. L’Anpi ha una posizione molto chiara rispetto alla guerra: ha condannato l’invasione dell’Ucraina, ha condannato l’atteggiamento di Putin, ovviamente cercando e suggerendo soluzioni al conflitto con operazioni di pace. Altro che putiniani. Non è un nè-nè prendendo le distanze da uno o dall’altro, si tratta di essere contro la guerra e lavorare per la pace».

“In questo momento mi sembra che ci sia una necessità, da parte degli organi di stampa che sono vicini al potere, di sostenere il pensiero unico. Questo ha determinato diverse contraddizioni, ad esempio rispetto alla Resistenza. Fino a qualche anno fa moltissime persone che oggi si sono schierate contro l’Anpi vedevano la Resistenza come una guerra civile sulla quale valeva la pena stendere la coperta della pacificazione, tant’è che si sono equiparati i morti partigiani e di Salò. Da due mesi a questa parte, da quando è iniziata la guerra in Ucraina, la Resistenza non viene più vista dagli stessi come una guerra civile, ma come un esempio di partecipazione, di democrazia e di difesa. Anche questo mi sembra abbastanza strumentale con il fine di sostenere il pensiero politico che in questo momento sta trionfando”.

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“Tutti i big intervenuti a Riccione, da Letta a Conte, hanno sposato le posizioni dell’Anpi. Conte ha battuto il pugno dicendosi contro l’aumento del 2% del Pil per gli armamenti, poi si è visto cosa è successo nei giorni successivi. Mi sembra che ognuno voglia trovare una posizione che in quel momento faccia comodo, poi fuori dai palazzi ognuno cerca in modo demagogico di tirare l’acqua al suo mulino. E l’Anpi, che partecipa ad ogni dibattito per l’allargamento delle coscienze civili che è l’unico conflitto che sosteniamo, ci è finita in mezzo”.

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