Alleanze o no. «Nel campo largo, i 5 Stelle — pur in un contesto elettorale che storicamente non li avvantaggia — passano dallo stato liquido a quello gassoso. E il Pd è l’unico partito ad attrazione maggioritaria, perno di qualsivoglia alleanza civica, progressista e riformi
sta in grado di vincere le elezioni e di governare con un programma chiaro». Così il senatore dem, Tommaso Nannicini.
«L’anno prossimo si vota e di fronte a noi abbiamo due possibili scelte. La prima è dissanguarci in una discussione infinita su come tenere insieme tutto il possibile, per semplificare da Conte a Calenda. Oppure — peggio ancora — tornare a spaccare il Pd tra chi preferisce Conte e Speranza a Calenda e Renzi, o viceversa. (…) Non ci serve né un congresso permanente sulle alleanze preferite da ognuno, né un Pd che si fa partito-colla, nascondendo la propria identità per tenere tutti insieme. Serve un partito-magnete, che metta al centro le proprie proposte per attrarre tutti gli altri. Serve, per l’appunto, un partito `ad attrazione maggioritaria´”.
«Propongo allora una moratoria. Fino a Natale, quando saremo tutti più buoni, smettiamola di parlare di alleanze, campi larghi e fronti riformisti. Chiudiamo il percorso delle nostre Agorà democratiche con poche proposte chiare su lavoro, sviluppo, cittadinanza, Europa, emancipazione giovanile e protagonismo di genere. Dopodiché, il campo largo, l’alleanza progressista e riformista contro le destre (o come la volete chiamare), nascerà de facto sulle idee. Elettori ed elettrici sono più maturi delle discussioni in cui spesso ci arrovelliamo».