Autonomia, De Luca contro Calderoli: "E' una battaglia contro un'idea devastante"
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Autonomia, De Luca contro Calderoli: "E' una battaglia contro un'idea devastante"

De Luca contro Calderoli: «C'è qualcuno cioè che immagina di poter fare dei contratti regionali integrativi per il personale scolastico e sanitario. Questo significherebbe spezzare l'unità nazionale»

Autonomia, De Luca contro Calderoli: "E' una battaglia contro un'idea devastante"
Vincenzo De Luca
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18 Novembre 2022 - 15.28


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Vincenzo De Luca, da settimane, sta combattendo la battaglia della Campania – e non solo – per evitare che l’Autonomia differenziata di Calderoli venga approvata. «La Regione Campania è impegnata da anni in una battaglia contro un’idea devastante dell’autonomia differenziata delle Regioni».

«Abbiamo riavviato questa battaglia dopo che il ministro Calderoli ha presentato una bozza di disegno di legge che avrebbe dovuto concretizzare l’autonomia differenziata. Questa volta abbiamo registrato un grande interesse anche da parte di altre Regioni meridionali e non solo meridionali rispetto ai rilievi critici avanzati dalla Regione Campania, da anni. Mentre, in passato, eravamo soli a fare questa battaglia, oggi vedo che il fronte si è allargato».

De Luca ha illustrato tre motivi per i quali la Regione Campania contesta la bozza sull’autonomia differenziata con la quale «si immagina di avviare un percorso di nuova autonomia differenziata tra le Regioni, in maniera tale da rompere l’unità nazionale e da penalizzare ulteriormente il Sud».

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«Possiamo ragionare di decentramento ulteriore di poteri, a partire dal superamento della spesa storica, cioè dalla distribuzione di risorse che ha visto penalizzato drammaticamente il Sud. Quindi, prima di discutere di autonomia differenziata, dobbiamo decidere quali sono i livelli essenziali delle prestazioni, i Lep, cioè dobbiamo decidere quali sono le prestazioni che dobbiamo garantire in maniera identica per tutti i cittadini italiani, dal Piemonte alla Sicilia. Definendo i Lep, possiamo definire i costi standard per i servizi e a questo punto possiamo andare avanti».

Poi, «alcune Regioni del Nord – osserva De Luca – puntano al residuo fiscale. C’è qualcuno che pensa di mettere in piedi questo meccanismo: diamo alle Regioni una parte delle entrate statali che maturano nel territorio di quella regione. Ad esempio, l’IVA che matura nella regione X deve essere lasciata per il 10% alla regione nella quale l’IVA è maturata. Questo significa che le Regioni che hanno una base imponibile, una base produttiva più ampia e forte continueranno a rafforzarsi. È intollerabile».

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Infine, per De Luca la terza contestazione «riguarda molto l’unità nazionale. C’è qualcuno – sottolinea l’ex sindaco – che immagina che l’autonomia differenziata possa valere per il mondo della scuola, per il personale sanitario. C’è qualcuno cioè che immagina di poter fare dei contratti regionali integrativi per il personale scolastico e sanitario. Questo significherebbe spezzare l’unità nazionale»

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