Calenda punta alla scissione del Pd pensando che qualche ex renziano – tipo Gori – possa andarsene per dare manforte ad Azione.
Stefano Bonaccini è il candidato alla segreteria Pd sicuramente “più affine” ai centristi, ma il problema è che “quel partito non sta più insieme”. Lo ha detto Carlo Calenda parlando a SkyTg24. “Certo il profilo di Bonaccini è più affine a noi, lo abbiamo anche sostenuto. Il problema è che poi Bonaccini dice: bisogna fare l’alleanza con i 5 stelle”.
Ha aggiunto il leader di Azione: “Dentro il Pd ormai ci sono due partiti: un partito riformista, liberaldemocratico, molto vicino a quello che diciamo noi e un partito qualunquista vicino a M5s”.
Indsomma, “il problema non è quale segretario arriverà. Qualunque segretario arrivi il punto è che quel partito non può stare insieme: c’è chi pensa che non bisogna aiutare gli ucraini e chi pensa che non vadano aiutati, chi pensa vada rivisto il reddito di cittadinanza e chi no. Quel partito non sta più insieme. Sta insieme per ragioni di legittima ambizione di potere, ma non sta insieme dal punto di vista politico”.