Bonaccini (Pd): "Sceglierò la nuova classe dirigente dai territori, per un partito popolare"
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Bonaccini (Pd): "Sceglierò la nuova classe dirigente dai territori, per un partito popolare"

Bonaccini (Pd) a proposito del dopo primarie del 26 febbraio: «Se verrò eletto segretario non succederà più che i leader nazionali non si candidino nei collegi, occorre combattere per il consenso». 

Bonaccini (Pd): "Sceglierò la nuova classe dirigente dai territori, per un partito popolare"
Stefano Bonaccini
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9 Febbraio 2023 - 10.05


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Stefano Bonaccini, candidato alle primarie del Pd, in diretta a Radio Femminile Plurale ha parlato di quello che succederà al partito in caso dovesse vincere il prossimo 26 febbraio. «Se verrò eletto segretario non succederà più che i leader nazionali non si candidino nei collegi», infatti «occorre combattere per il consenso». 

Il gruppo dirigente nazionale «che sceglierò dovrà attingere dai territori», che «raccolgono il consenso diretto dei cittadini. La classe dirigente nazionale è lì da troppo tempo» mentre «è dai territori che va scelta» per un Pd che sia «un partito popolare, che è il contrario di populista», ha aggiunto. 

«Prometto che se divento segretario non ci vorranno più 6 mesi per scegliere un nuovo segretario o segretaria nazionale, perché anche i tempi con i quali la politica reagisce possono essere meglio compresi dalla gente normale rispetto ai loro tempi di vita. Così sembriamo un pò marziani».

«Tra 5 anni il Pd dovrà essere più radicato, non solo perché i circoli restano aperti, ma perché è davvero aperto alle persone. I circoli – ha aggiunto Bonaccini – li vedo come luoghi vivi, vissuti, e non solo aperti per un’ora alla settimana o al mese per una riunione, pur importante per la vita della politica. Il Pd Bonaccini lo vede anche come «un partito laburista, per il quale il lavoro è la sua ossessione».

Tra le prime proposte che Bonaccini porterà avanti se diventerà segretario del Pd c’è quella di «una legge di iniziativa popolare per introdurre il salario minimo legale laddove la contrattazione collettiva non arriva», oltre a battaglie per il diritto alla salute all’istruzione, per la tutela dell’ambiente e «per i diritti civili che vanno sempre coniugati con i diritti sociali».

«Voglio un partito molto popolare – ha proseguito Bonaccini – che non abbia timore di fare battaglie, che abbia il gusto della sfida in una società che deve migliorare, soprattutto in difesa di chi ha meno e per combattere la povertà». Il Pd deve essere percepito infine come «una forza radicata, presente nella società ma che sa anche sorridere», ha concluso Bonaccini. 

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