Giuseppe Conte, in un’intervista al Messaggero Veneto, ribadisce la volontà di trovare una piattaforma comune con il Pd per lavorare insieme su determinate tematiche. L’ex presidente del Consiglio
«La convergenza per noi si fa su temi e programmi, indipendentemente dalla nuova segreteria dem. Quando, come in questo caso, si costruisce un’intesa attorno a una svolta su transizione ecologica, sanità e trasporti si va incontro a un modello virtuoso che sicuramente può essere replicabile».
«Abbiamo in mente una Regione che corre a livello economico e che si oppone alle logiche di un centrodestra che tradisce le imprese. Penso a quanto successo con il Superbonus 110% e le misure per l’edilizia, con l’inaccettabile serie di contraddizioni del duo Fedriga-Giorgetti: mettono a rischio le aziende, i cantieri e tanti posti di lavoro».
«Il nostro obiettivo è quello di dare continuità al lavoro svolto dal Movimento in questi ultimi 10 anni per il territorio, sia che i cittadini decidano di premiarci con il Governo della Regione sia che scelgano per noi il ruolo di opposizione».
«Il Pnrr? In quei 209 miliardi ottenuti dal mio Governo c’è l’opportunità per l’Italia di rialzarsi, dopo il dramma della pandemia, investendo su sanità, scuola, infrastrutture, innovazione e transizione ecologica. Il Governo non deve nascondere la polvere sotto il tappeto aspettando che sia l’Europa a dirci che siamo in ritardo. I ritardi accumulati durante la gestione di Draghi e Meloni devono però spingere tutti ad agire subito per superare criticità e intoppi».
La polemica sul nuovo codice degli appalti. «Noi al Governo abbiamo promosso le semplificazioni ma mantenendo solidi presidi di legalità. Le scelte del Governo, invece, ci preoccupano. Consentire il ricorso, ad esempio, ad affidamenti diretti generalizzati e subappalti a cascata rischia di creare un varco per il malaffare».
Migranti e sbarchi quadruplicati in tre mesi in Italia. «Anzitutto i numeri roboanti degli sbarchi con il Governo Meloni ci dicono una cosa: blocco navale e altre facilonerie da campagna elettorale non sono la ricetta per la gestione virtuosa dei flussi migratori. L’unica soluzione può essere trovata in una dimensione europea, attraverso un meccanismo di accoglienza e redistribuzione di migranti che coinvolga tutti gli Stati membri. Speriamo non prevalgano gli egoismi dei Paesi sovranisti in cui governano forze politiche amiche di Giorgia Meloni».