Carlo Calenda esce allo scoperto e con un video pubblicato sui social mette fine ai botta e risposta con Matteo Renzi, che hanno portato all’insanabile frattura nel Terzo Polo.
«E’ naufragato il progetto del partito unico con Italia viva. Abbiamo fatto questa promessa durante le elezioni, ma dopo si è capito che Renzi non lo voleva fare prima delle europee, una visione cui ci siamo opposti», spiega il leader di Azione ricostruendo la rottura con l’ex premier.
«Mi è stato chiaro che il progetto non andava da nessuna parte quando Renzi ha fatto non un passo di lato, ma cinque passi in avanti riprendendo Italia viva», prosegue Calenda aggiungendo: «E’ accaduto che di fronte alle nostre pressioni per farlo il partito unico, Renzi ha ceduto sul fatto di discutere. Abbiamo mandato proposte scritte: un partito contendibile, democratico, forte, con un manifesto politico e culturale ben definito. La risposta di Renzi è stata netta, indisponibile a sciogliere in qualsiasi caso Italia viva e prendere `commitment´ per passare le risorse di Italia viva al nuovo partito».
«Sono stato riempito di insulti di ogni genere da Renzi e da Italia viva, non ho mai risposto. I mie rilievi sono stato solo puntuali e di natura Politica. C’è un problema di fiducia politica, bisognerà lavorare perché abbiamo gruppi parlamentari comuni».
«C’è un problema di fiducia reciproca e su questo bisognerà lavorare. Perché comunque abbiamo dei gruppi parlamentari comuni. Ci sono poche cavolate, tutto quello che avete sentito intorno sono armi di distrazione di massa. Non è una lite tra personalità, è una discussione sulle cose politiche».
«Quello che succederà adesso è che Azione farà questo lavoro mettendo in discussione tutto, il suo nome, un manifesto politico inclusivo, verso l’ala popolare e liberale. Perché è un impegno che abbiamo preso. Ci avrebbe fatto piacere, era logico, lo avevamo promesso agli elettori di farlo, insieme a Italia Viva, ma Renzi non ha voluto farlo».