Botta e risposta tra due partiti vicini su molte cose ma divisi sull’aiuto all’Ucraina: Giuseppe Conte firmerà il referendum contro l’invio delle armi all’Ucraina. «La politica estera di un grande Paese non si fa coi referendum», commenta il presidente del Partito democratico e dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Però, precisa, «con il M5s abbiamo anche punti di convergenza importanti, dalla difesa della sanità e della scuola pubblica alla lotta alla precarietà».
Riguardo alle questioni interne di partito, «come presidente del Pd – assicura Bonaccini – mi sento impegnato a garantire a tutti il massimo di agibilità». Il riferimento è ai cattolici. «Il cattolicesimo democratico è una componente costitutiva e quindi essenziale del nostro partito», spiega il presidente, per il quale quella componente «deve essere pienamente dentro alla discussione e al percorso che ci porti a un partito più grande e più forte».
Secondo Bonaccini, il governo «è senza bussola». «Un giorno è la flat tax, il giorno dopo è il cuneo fiscale». «Vivono alla giornata», dice. Sul termovalorizzatore di Roma, afferma che l’alternativa «sono nuove discariche, rifiuti portati con migliaia di camion in altre parti del Paese e in Europa e spazzatura che resta accumulata per le strade».