Quartapelle (Pd) a Libero: "Siamo stati al governo senza un'idea precisa di cosa fare"

Quartapelle (Pd): "E' difficile esprimersi quando la direzione si riunisce una volta in tre mesi e la segreteria quattro. Servono luoghi dove si discute e poi si decide. Il pluralismo non è questo".

Quartapelle (Pd) a Libero: "Siamo stati al governo senza un'idea precisa di cosa fare"
Lia Quartapelle
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12 Giugno 2023 - 10.04


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Lia Quartapelle, deputata ed esponente di spicco del Pd, in un’intervista a Libero ha parlato degli annosi problemi dei democratici. “Il problema del Pd è il nostro rapporto con l’opinione pubblica, non la segretaria. Oggi l’opinione pubblica sembra disinteressata o incapace di percepire i danni che lascerà questo governo. Siamo stati al governo senza una precisa idea di cosa fare per il Paese. Ora è il tempo di rinnovare programma e proposte”.

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“Le polemiche di giornata durano un solo giorno. Per questo mi auguro che la direzione nazionale sia un momento di verità, in cui non ci limitiamo a dire è colpa tua, è colpa mia. Verità su cosa? Per esempio sull’immigrazione: su quel tema in passato abbiamo perso milioni di voti dei ceti popolari. E mentre Meloni cambia la propria posizione, abbandonando Visegrad e dicendo che serve un accordo europeo per governare l’immigrazione, noi non possiamo limitarci a ripetere una cosa sacrosanta e cioè che chi è in mare va salvato. Dobbiamo porci tutti i problemi dell’integrazione che non sono problemi facili” ha continuato.

“Non dobbiamo perdere la nostra vocazione di partito maggioritario, cioè che parla alla maggioranza dell’Italia. Quando lo siamo stati, siamo riusciti a tenere in piedi coalizioni e a vincere le elezioni” ha proseguito. Quanto al fatto di evitare la “cacofonia” delle voci, come ha detto la segretaria Elly Schlein, Quartapelle non capisce “se la critica alla ‘cacofonia’ sia un modo per silenziare la discussione. Peraltro è difficile esprimersi quando la direzione si riunisce una volta in tre mesi e la segreteria quattro. Servono luoghi dove si discute e poi si decide. E non si pensi di risolvere il problema con i bilancini delle correnti. Il pluralismo non è questo”.

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Quanto al significato del voto di alcune settimane fa a Bruxelles e dell’elezione di Paolo Ciani a vicecapogruppo in relazione alla posizione del Pd sull’Ucraina per Quartapelle “non cambia la posizione di principio che si sta dalla parte del Paese aggredito. Lo hanno ribadito anche i deputati europei che in grandissima maggioranza hanno votato a sostegno di Map, un regolamento decisivo per rafforzare la difesa comune. Certo, se manca una chiara indicazione della segretaria su questo o altri temi, prevale la sommatoria di voci cioè la confusione”.

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