D'Amato (Pd): "Se vado via? Nessuno mi ha chiamato. Schlein in piazza col M5s è un errore politico"
Top

D'Amato (Pd): "Se vado via? Nessuno mi ha chiamato. Schlein in piazza col M5s è un errore politico"

La polemica di Alessio D'Amato (Pd): "Sono sorpreso che nessuno mi abbia chiamato e lavorerò per far valere le tesi della sinistra riformista, che deve avere un linguaggio chiaro, farsi comprendere e contrastare sia i sovranisti che i populisti".

D'Amato (Pd): "Se vado via? Nessuno mi ha chiamato. Schlein in piazza col M5s è un errore politico"
Alessio D'Amato e Carlo Calenda
Preroll

globalist Modifica articolo

19 Giugno 2023 - 09.43


ATF

La frattura nel Pd del Lazio provocata dal dissenso dell’ex assessore alla Sanità Alessio D’Amato è profonda, la polemica dell’ex braccio destro di Zingaretti dopo la manifestazione che ha visto Elly Schlein protagonista insieme al M5s fa discutere. Per lui potrebbero aprirsi a breve le porte di Azione, il rapporto con Calenda è di reciproca stima da tempo. In un’intervista a Il Messaggero, D’Amato è tornato sulla questione e sulle parole di Beppe Grillo.

«Va prestata grande attenzione a cosa si dice. E se lo si fa in una manifestazione pubblica, sì, possono essere considerate eversive. Il passamontagna si è messo in circostanze nefaste per la Repubblica mentre per le proprie idee si combatte a viso aperto».  

Lascerà il Pd? «Dipenderà dall’evoluzione della discussione nei prossimi giorni. Sono sorpreso che nessuno mi abbia chiamato e lavorerò per far valere le tesi della sinistra riformista, che deve avere un linguaggio chiaro, farsi comprendere e contrastare sia i sovranisti che i populisti».

Quanti D’Amato esistono nel Pd? «A giudicare dalle telefonate ricevute, direi che c’è molto malcontento e malessere a cui bisognerà dare una risposta politica», risponde.

Per D’Amato, la segretaria Schlein «ha fatto un errore politico. Delle due, l’una: o c’è stata una sottovalutazione, e le è stata tesa una trappola per metterla in difficoltà. Oppure c’è stata inconsapevolezza, che è ancora peggio. In ogni caso, la cosa più grave è che a 24 ore di distanza dalle parole di Grillo non ci sia stata una presa di distanze netta».

«Lavorerò per far valere le tesi della sinistra riformista, che deve avere un linguaggio chiaro, farsi comprendere e contrastare sia i sovranisti che i populisti. Se si imbocca una deriva minoritaria, nella quale non si trattano i temi che interessano davvero gli italiani, avverto il rischio che le forze riformiste possano fare la fine dei socialisti in Francia». 

Native

Articoli correlati