La Cgil sabato in piazza per la sanità pubblica: "Incontri col governo deludenti, ecco cosa chiediamo"
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La Cgil sabato in piazza per la sanità pubblica: "Incontri col governo deludenti, ecco cosa chiediamo"

Landini (Cgil): "Non abbiamo ottenuto risultati e dopo questo incontro c'è una ragione in più, sabato 24, per manifestare a Roma, per chiedere la difesa e il rafforzamento della sanità pubblica". 

La Cgil sabato in piazza per la sanità pubblica: "Incontri col governo deludenti, ecco cosa chiediamo"
Maurizio Landini
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20 Giugno 2023 - 15.23


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La Cgil è pronta a scendere in piazza contro il governo Meloni. Sabato 24 giugno, il sindacato sarà in piazza a Roma a difesa della sanità pubblica. L’ultimo incontro con il ministro della Sanità Schillaci è infatti stato estremamente deludente, racconta Maurizio Landini. 

«L’unico risultato di questo incontro sta in nuovi tavoli che il governo intende convocare nel mese di luglio, uno sul problema dei contratti del settore privato, scaduti da tempo, e un altro più in generale, sulle varie tematiche che noi abbiamo posto». 

«Sui punti di fondo non abbiamo avuta alcuna risposta se non la disponibilità a fare altre tavoli, a cui la Cgil sarà presente. Non abbiamo ottenuto risultati e dopo questo incontro c’è una ragione in più, sabato 24, per manifestare a Roma, per chiedere la difesa e il rafforzamento della sanità pubblica». 

Landini ha spiegato le richieste sindacali: aumento della spesa sul fondo sanitario nazionale, risorse per rinnovare i contratti nel pubblico e nel privato, assunzioni di infermieri e medici. «Sui temi posti si deve aprire una trattativa per cambiare le cose», ha aggiunto, «non siamo disponibili ad accettare una progressiva privatizzazione del sistema sanitario, che deve rimanere pubblico e garantire diritti a tutti». 

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Al tavolo il sindacato ha posto anche il tema della sicurezza dei posti di lavoro e interventi su salute mentale, consultori, formazione. Landini ha concluso invitando tutti i cittadini a manifestare e mobilitarsi per ottenere dal governo no un «impegno generico ma profondi cambiamenti» nella sanità italiana. 

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