Mafia, Mattarella: "30 anni fa un piano eversivo sconfitto dal Parlamento"
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Mafia, Mattarella: "30 anni fa un piano eversivo sconfitto dal Parlamento"

Attentati di Mafia, Mattarella: "Parlamento, Governo, Magistratura e Forze dell'ordine fecero sì che i capi mafiosi fossero assicurati alla giustizia".

Mafia, Mattarella: "30 anni fa un piano eversivo sconfitto dal Parlamento"
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
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27 Luglio 2023 - 10.44


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Sergio Mattarella ha ricordato gli eventi del 27 e 28 luglio, gli attentati di mafia in Via Palestro e di fronte allle basiliche romane di San Giovanni in Lateranno e San Giorgio al Velabro. «A Milano fu una strage. Persero la vita i Vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’Agente di Polizia municipale Alessandro Ferrari, il cittadino del Marocco Moussafir Driss.Tanti i feriti sia nel Capoluogo lombardo sia a Roma. Alle vittime innocenti dello stragismo mafioso va il deferente pensiero della Repubblica, mentre rivolgo ai loro familiari sentimenti di intensa solidarietà e vicinanza».

«Quelle bombe – ricorda il Presidente Mattarella – erano parte di una strategia terroristica che ha avuto il culmine negli agguati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e che è proseguita fino a colpire siti artistici prestigiosi, simboli della bellezza e della storia del Paese, luoghi di significativa identità religiosa. Si è trattato di una sfida alla nostra convivenza civile, di un tentativo di minacciare e piegare lo Stato democratico, costringerlo ad allentare l’azione di contrasto al crimine e il rigore delle sanzioni penali. Fu un piano eversivo che è stato sconfitto. Parlamento, Governo, Magistratura e Forze dell’ordine fecero sì che i capi mafiosi fossero assicurati alla giustizia e gli autori degli attentati in via Palestro, in San Giovanni in Laterano, in San Giorgio al Velabro, condannati».

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«La logica criminale è stata respinta anzitutto dalla civiltà e dalla dignità di un popolo che non ha rinunciato alla propria libertà, che ha saputo esprimere una cultura e una coscienza collettive inconciliabili con la pretesa disopraffazione e con la disumana violenza insita nelle organizzazioni mafiose. Milano, come Roma, come Palermo, sono state alla testa della reazione sociale e civile. Una lezione che conferma come libertà e democrazia vadano continuamente difese,giorno dopo giorno, dalle varie forme di illegalità, dalle incursioni criminali che toccano anche campi inediti, dai tentativi di sconvolgere la libertà della vita della società e dell’economia. L’esperienza ha dimostrato che sconfiggere le mafie è possibile», conclude il Presidente della Repubblica.

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