Abruzzo, Boccia (Pd): "Il nostro è stato un buon risultato, la destra ha avuto paura di perdere"

Abruzzo, Boccia (Pd): "Vorrei sottolineare il nostro buon risultato. Il Pd a guida Schlein ritrova sempre più la sua identità di partito progressista senza il quale non è possibile costruire una credibile alternativa alla destra".

Abruzzo, Boccia (Pd): "Il nostro è stato un buon risultato, la destra ha avuto paura di perdere"
Francesco Boccia
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12 Marzo 2024 - 09.34


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Francesco Boccia, capogruppo al Senato del Pd, in un’intervista al Corriere della Sera ha commentato con ottimismo il risultato elettorale in Abruzzo, che ha visto Luciano D’Amico perdere contro il meloniano Marco Marsilio.

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«Vorrei sottolineare il nostro buon risultato. Il Pd a guida Schlein ritrova sempre più la sua identità di partito progressista senza il quale non è possibile costruire una credibile alternativa alla destra. Il risultato delle regionali dipende sempre da fattori locali. Non è che se vinciamo in Sardegna ci esaltiamo e se perdiamo in Abruzzo ci deprimiamo. E comunque fino a 5 mesi fa nessuno avrebbe mai immaginato che in quella regione riuscissimo a giocarci la partita fino alla fine».

«Fino a domenica notte la destra ha avuto paura di perdere. Ritengo che il percorso che abbiamo intrapreso sia più importante delle ambizioni dei singoli partiti. Da parte nostra, noi continueremo con lo spirito unitario che ci contraddistingue, con la stessa generosità e lo stesso spirito collaborativo, senza veti nei confronti degli altri partiti della coalizione. Non è che se un partito perde qualche punto si cambia il progetto. L’obiettivo è sconfiggere la destra».

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«Su molti punti siamo molto vicini e abbiamo fatto delle battaglie comuni. Penso al salario minimo, alla sanità pubblica, alla lotta contro l’autonomia differenziata, alla difesa delle istituzioni con il no al premierato delle destre. Su questi temi c’è già un fronte. E a breve ci attende una nuova battaglia insieme: quella sulle tutele ai rider che ha visto protagonista Nicolas Schmit, il nostro candidato alla guida della commissione UE. Solo nel 2020 non c’era un’intesa nel territorio tra 5 stelle e Pd, ora ce ne sono centinaia. Abbiamo vinto a Napoli, a Foggia, a Catanzaro e in altre città e stiamo insieme in giunta in Puglia e Sardegna».

«Il processo politico che stiamo costruendo sta andando avanti. È faticoso, ma questo è normale. E ora si avvicina un’altra sfida importante quella dell’8 e 9 giugno. Lì si capirà se l’Italia resterà nell’orbita dell’Europa comunitaria o se finirà sotto l’influenza di Orban e degli altri alleati di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Più che sulla sua candidatura adesso mi pare che la segretaria sia molto più concentrata su come costruire liste che rappresentino i valori e le istanze degli elettori Pd e progressisti».

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