Schlein e Conte insieme a Portella della Ginestra: prove di distensione in occasione della festa del lavoro

Dopo le tensioni seguite al caso barese, Elly Schlein e Giuseppe Conte si riuniranno a Portella della Ginestra, durante il corteo annuale che commemora la strage di braccianti e contadini del 1° maggio 1947.

Schlein e Conte insieme a Portella della Ginestra: prove di distensione in occasione della festa del lavoro
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30 Aprile 2024 - 19.52


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Emergono segnali di distensione in occasione della festa del lavoro. Dopo le tensioni seguite al caso barese, Elly Schlein e Giuseppe Conte si riuniranno a Portella della Ginestra, durante il corteo annuale che commemora la strage di braccianti e contadini del 1° maggio 1947.

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I temi legati ai salari, all’occupazione e alla sanità, insieme alla questione meridionale – con la questione dell’Autonomia differenziata fermata – hanno sempre visto il PD, il M5S e l’AVS uniti. Si riparte da qui. E dalla proposta di introdurre un salario minimo di 9 euro l’ora, presentata come disegno di legge popolare e depositata presso la Cassazione dai partiti di opposizione.

Dopo la pubblicazione in Gazzetta, sarà avviata la raccolta delle firme (ne servono 50mila), da ottenere entro 6 mesi per poi depositare il testo in Parlamento.

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«Avevamo preso un impegno – ha sottolinea il leader M5s Giuseppe Conte – con milioni di lavoratrici e lavoratori sottopagati. Avevamo detto che non ci saremmo arresi di fronte ai no di Giorgia Meloni, capace di proporre solo mancette elettorali per pochi anziché il diritto a una retribuzione degna per tutti. È una proposta che vogliamo riportare in Parlamento con la spinta dei cittadini, di tutti voi». I pentastellati, tra l’altro, intervengono anche in tema di sicurezza. E depositano in Senato una proposta di legge per introdurre il reato di omicidio sul lavoro. Alla conferenza stampa di presentazione c’è anche Emma Marrazzo, la mamma di Luana D’Orazio, la 22enne che ha perso la vita in un filatoio di Prato il 3 maggio di tre anni fa. La legge sulle morti bianche – ha sottolineato Marrazzo – «deve cambiare». Luana «era una praticante, eppure era stata lasciata sola con quel macchinario nuovo» manomesso per «tessere più veloce», racconta. Ci deve essere più attenzione per la prevenzione sui luoghi di lavoro, è il suo auspicio, e le pene, come le sanzioni non possono continuare ad essere così irrisorie.

Intanto, riparte la battaglia sul salario minimo. «Quella per garantire a milioni di lavoratori e lavoratrici un salario minimo dignitoso – sottolinea Nicola Fratoianni di Avs – è una battaglia che per noi non si è mai fermata. In Parlamento e nel Paese. Siamo di fronte ad un ostracismo di una destra che pensa a tutto, tranne ad alzare i salari degli italiani». Alla Camera il testo, nato in quota opposizione e a prima firma di Giuseppe Conte, è stato riscritto dal centrodestra con una delega al governo a legiferare in materia. Delega che – dopo il via libera di Montecitorio – si è fermata in commissione al Senato dopo l’assegnazione a dicembre.

«Dopo che hanno accelerato per far saltare la nostra proposta – sottolinea il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera Arturo Scotto – l’hanno messa nel congelatore perchè hanno paura di parlarne in campagna elettorale, significa scoprirsi con una parte del loro elettorato: non c’è una famiglia dove non ci sia una situazione di lavoro precario con stipendi sotto i 9 euro». «Il Parlamento europeo – ricorda anche l’eurodeputata Dem Pina Picierno – ha approvato due anni fa una direttiva che dà tempo ai Paesi membri fino al 15 novembre per attuare riforme in grado di stabilire un salario minimo, per contrastare la crescente inflazione e il costo della vita. Giorgia Meloni, invece, ritiene evidentemente che l’Italia debba restare indietro ed evita qualsiasi misura strutturale volta a modernizzare il mercato del lavoro nel nostro Paese»

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