La maggioranza di centrodestra in Friuli Venezia Giulia è scossa da una crisi interna che ha portato la Lega regionale a rimettere tutte le deleghe nelle mani del presidente della Regione, Massimiliano Fedriga. La decisione, formalizzata al termine di un vertice tra i segretari regionali delle forze politiche della coalizione, arriva dopo le dure critiche espresse dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani (Fratelli d’Italia), sui ritardi nell’apertura del nuovo ospedale di Pordenone.
“Ritenendo la crisi ormai aperta, abbiamo rimesso tutte le nostre deleghe nelle mani del Presidente, confermandogli piena fiducia affinché possa decidere con la massima serenità il da farsi”, ha dichiarato il segretario regionale della Lega, Marco Dreosto. Il gesto non rappresenta un’uscita dalla maggioranza, ma un atto politico forte che punta a sollecitare un chiarimento interno, dopo settimane di attriti crescenti tra Lega e Fratelli d’Italia.
Lo scontro si è acceso dopo che Ciriani, in un’intervista a un quotidiano locale, ha accusato l’amministrazione regionale — guidata proprio da Fedriga — di inefficienze nella gestione del cantiere del nuovo ospedale pordenonese. Le dichiarazioni del ministro sono state percepite dalla Lega come un’ingerenza indebita e un attacco diretto all’operato dell’esecutivo regionale.
La polemica ha riacceso tensioni che covavano da mesi tra i due principali partiti della coalizione, alimentate anche dalla questione del terzo mandato per i presidenti di Regione. La Lega ha espresso più volte l’intenzione di modificare la legge regionale per permettere a Fedriga di candidarsi per la terza volta consecutiva, facendo leva sullo statuto speciale del Friuli Venezia Giulia. Fratelli d’Italia si è invece opposta, sostenendo che una simile riforma debba essere valutata a livello nazionale.
La vicenda ha dunque un duplice significato: da un lato la frizione sul tema sanitario, dall’altro la competizione interna per la leadership nel centrodestra regionale. Fedriga, intervenendo al Link Media Festival di Trieste, ha ribadito di voler evitare qualsiasi logica di potere: “Quando la politica entra in dinamiche di potere, fa danno ai cittadini. Io voglio continuare a lavorare per dare risposte concrete”.
Nel frattempo, il governatore si confronterà con il segretario nazionale di Fratelli d’Italia, presumibilmente Giorgia Meloni, prima di prendere nuove decisioni sull’assetto della giunta. Il nuovo ospedale di Pordenone, già concluso dal punto di vista strutturale, è considerato strategico per il riassetto dell’intera rete ospedaliera regionale, ma resta ancora chiuso a causa di problemi tecnico-burocratici legati alla messa in esercizio e ai collaudi. La sua apertura era inizialmente prevista per il 2023.