In occasione della cerimonia per il 79° anniversario della Festa della Repubblica al Quirinale, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha pronunciato un discorso dai toni fermi sulla situazione a Gaza, denunciando le gravi violazioni dei diritti umani e l’erosione dei territori palestinesi. Rivolgendosi al corpo diplomatico accreditato in Italia, il Capo dello Stato ha chiesto un intervento immediato per garantire l’accesso agli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.
“Ridurre alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano ed è grave l’erosione di territori dell’autorità palestinese, i palestinesi hanno diritto al loro focolare entro confini certi”, ha dichiarato Mattarella. Ha poi aggiunto: “L’occupazione illegale di territori di un altro Paese non può essere presentata come misura di sicurezza: si rischia di inoltrarsi sul terreno della volontà di dominio della barbarie nella vita internazionale”. Il Presidente ha sottolineato che “è inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario ai cittadini di Gaza”, richiamando Israele a “consentire l’accesso a Gaza” per alleviare le sofferenze della popolazione.
Mattarella ha espresso preoccupazione anche per l’aumento dell’antisemitismo a livello globale, ribadendo che “il diritto di Israele a vivere in sicurezza è imprescindibile”. Ha ricordato il “sanguinario attacco di Hamas contro vittime israeliane inermi” e la necessità della “liberazione immediata degli ostaggi” ancora trattenuti. Tuttavia, ha insistito sulla necessità di una pace costruita attraverso “il dialogo” e “misure crescenti di fiducia vicendevole”, poiché “la pace non è un ideale per anime ingenue” ma un obiettivo che richiede impegno concreto.
Il discorso, pronunciato davanti a una platea di diplomatici e autorità, si inserisce in un contesto di crescenti tensioni internazionali e di appelli per una soluzione al conflitto in Medio Oriente. Mattarella ha ribadito l’importanza di rispettare il diritto internazionale e di lavorare per una convivenza pacifica, sottolineando che “l’ordine mondiale che abbiamo conosciuto per decenni appare compromesso”
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