Durante la Rivista Militare ai Fori Imperiali per la Festa della Repubblica, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato: “Vado a votare, ma non ritiro la scheda. È una delle opzioni”, rispondendo a una domanda sui referendum dell’8 e 9 giugno. I cinque quesiti, in concomitanza con le amministrative in Sardegna, riguardano l’abrogazione di norme del Jobs Act e la riduzione da dieci a cinque anni per richiedere la cittadinanza italiana. Il quorum richiesto è del 50% più uno degli aventi diritto.
La destra, con Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, promuove l’astensionismo. Ignazio La Russa ha dichiarato di non votare, invitando a “restare a casa”. Matteo Salvini ha annunciato che “andrà al mare”. Un memo interno della Lega chiederebbe di scoraggiare la partecipazione. Il PD attacca: “Non prendere in giro gli italiani, è come non votare”, ha detto Dario Parrini. La CGIL, con +Europa, Possibile, PSI, Radicali e Rifondazione, ha organizzato il 19 maggio una maratona anti-astensionismo a Roma. Riccardo Magi, il 14 maggio, è stato espulso dalla Camera dopo un’azione simbolica contro il boicottaggio.
Un sondaggio indica un’astensione tra il 58% e il 59%, con il 32% di indecisi. La CISL invita a non votare sui quesiti lavorativi. La Rai ha trasmesso 45 dibattiti, ma il PD denuncia scarsa informazione, con presidi il 19 maggio. I seggi saranno aperti l’8 giugno dalle 7 alle 23 e il 9 dalle 7 alle 15, con voto per corrispondenza per gli italiani all’estero.
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