Gaza: a San Giovanni una bella piazza per la pace in Palestina
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Gaza: a San Giovanni una bella piazza per la pace in Palestina

Animati da un senso di giustizia e non di vendetta. I seminatori di sventura, quelli che speravano in chissà quale manifestazione antisemita, dovrebbero fare autocritica, ammettere di aver sbagliato.

Gaza: a San Giovanni una bella piazza per la pace in Palestina
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Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

7 Giugno 2025 - 19.40


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Immensa. Emozionante. Consapevole. Matura. Una BELLA PIAZZA. Piazza San Giovanni, in un pomeriggio con il caldo chi incenerisce. Ma poco importa. Si è in tante, in tanti. Con la Palestina nel cuore. Oltre 300mila, dicono gli organizzatori. Certamente una marea. Di popolo. Di ogni età. Una iniezione di speranza. Una testimonianza collettiva di vicinanza a un popolo che sta patendo le pene dell’inferno, a Gaza come in Cisgiordania. Palestina libera, Free Palestine. L’hanno scandito in 300mila.

Animati da un senso di giustizia e non di vendetta. I seminatori di sventura, quelli che speravano in chissà quale manifestazione antisemita, dovrebbero fare autocritica, ammettere di aver sbagliato. Lo farebbero se avessero una coscienza. Ma non ce l’hanno. Sono troppo impegnati a difendere non gli Ebrei, non il popolo d’Israele, ma gli annientatori di Gaza, i Netanyahu, i Ben-Gvir, i Smotrich: una banda di criminali per i quali tutti a Gaza sono colpevoli, non importa se bambini, donne. Tutti colpevoli e dunque tutti nemici da eliminare o da deportare non si sa dove.

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La BELLA PIAZZA non se li è filati. Ogni pensiero andava ai bimbi di Gaza, ad una infanzia cancellata, uccisa. 

La BELLA PIAZZA ha saputo coniugare idealità e concretezza. Schierandosi dalla parte del più indifeso: il popolo palestinese. Dicendo che l’orrore del 7 ottobre non giustifica il genocidio di Gaza. 

La BELLA PIAZZA chiede all’Italia di sospendere il Memorandum macchiato di sangue con Israele. Di riconoscere lo Stato di Palestina. Ora, subito. 

La BELLA PIAZZA non s’impicca sulle parole. Genocidio, pulizia etnica, mattanza, carneficina…Ciò che conta è fermare la mano dei carnefici. È isolare il governo Netanyahu. Sanzionare Israele. 

La BELLA PIAZZA non odia lo Stato d’Israele e il suo popolo. Ha ragione Gad Lerner quando dal palco scandisce: siamo qui anche per difendere Israele da se stesso. Da chi ha infangato il nome di Yitzhak Rabin, di chi sta alimentando nel mondo l’odio verso Israele per quello che fa, non per quello che è.

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La BELLA PIAZZA dà anche una lezione all’opposizione: lasciate perdere le beghe interne, le polemiche di bottega. Quando c’è da scendere in strada, da riempire le piazze, per battaglie di viltà, per difendere i più indifesi tra gli indifesi, non ci siamo. Alla grande.

La BELLA PIAZZA chiede unità e coerenza. 

Schlein, Conte, Fratoianni, Bonelli, siatene all’altezza. 

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