Già prima della chiusura dei seggi era intervenuto Matteo Renzi, leader di Italia Viva, per commentare l’andamento della giornata referendaria. Nella sua consueta e-news, il senatore aveva anticipato l’esito, sottolineando l’assenza di sorprese e criticando duramente l’impostazione dei quesiti.
“Ormai è evidente che il quorum non ci sarà, come del resto era facilmente prevedibile vedendo i precedenti. I quesiti sul lavoro erano infatti ideologici e rivolti al passato come abbiamo detto in tutte le varie tribune televisive”, ha scritto Renzi.
L’ex presidente del Consiglio ha poi rivendicato la coerenza della sua posizione, richiamando il precedente del referendum sulle trivelle:
“Io ho sempre rispettato la scelta di non andare a votare come una delle possibilità – del resto noi stessi avevamo suggerito questa strada ai tempi del referendum delle trivelle, nel 2016. Noi non cambiamo idea sulla base della convenienza”.
Nel mirino, però, finisce Giorgia Meloni, accusata di doppiopesismo:
“Invece Giorgia Meloni sì: come sapete ieri la Presidente non ha partecipato al voto, come era suo pieno diritto fare, ma quando lo facemmo noi, scelse di attaccare”.
Renzi chiude il ragionamento con un attacco diretto alla premier:
“Ci limitiamo a dire che Giorgia Meloni è una banderuola che cambia idea sulla base delle proprie convenienze. Io ho votato al referendum. Non giudico chi non ha votato perché era suo diritto farlo. Ma non prendo lezioni di politica da una voltagabbana professionista”.
Argomenti: matteo renzi