Un capitalismo in profonda crisi, la globalizzazione che invece di riunire il mondo ha prodotto nuove ingiustizie e povertà. Il ritorno dell’imperialismo e dei nazionalismi con un manipolo di oligarchi, da un lato, e di super miliardari, dall’altro, che si è impadronito di un potere enorme (politico, finanziario, tecnologico) e fuori controllo.
Tre dittatori (tra i tanti) disposti a tutto per rimanere al potere: uno scaltro e senza scrupoli che si è messo in testa di rifare la Russia degli zar; un altro, crudele e abietto, che sogna di ricostruire l’impero Ottomano, un terzo corrotto e ignobile che vuole costruire l’Israele biblico dal fiume al mare; tutti e tre in missione per conto del loro Dio.
Un quarto, che dovrebbe rappresentare la più grande democrazia del mondo e i valori più alti dell’Occidente vincitore, megalomane e fuori di testa che si crede Dio, ma invece di moltiplicare i pani e i pesci moltiplica solo i guai.
Gli utili idioti.
Poi c’è l’Europa detentrice della civiltà. Paladina in armi al fianco di Zelensky in difesa della libertà, della democrazia e del diritto internazionale sull’Ucraina contro l’Orso Russo; silente, comprensiva e quindi complice di Netanyahu sulla mattanza e la pulizia etnica in corso a Gaza e Cisgiordania, sui bombardamenti in Libano e Siria e oggi sul massiccio attacco di Israele all’Iran che rischia di trascinare il mondo alla Terza guerra mondiale.
L’Europa della doppia morale sui diritti e le libertà, sull’autodeterminazione dei popoli, sull’aggressione e l’aggredito. I leader europei della falsità storica che la pace si fa con la forza, del riarmo dei nazionalismi da sempre portatori di guerre, dell’armiamoci e partite. Gli utili idioti dell’apocalisse.
E che, di fronte a quel che sta accadendo, non sanno che pesci pigliare e balbettano frasi imbarazzanti. Von der Leyen e la Kallas che chiedono – udite udite – moderazione a Netanyahu. Merz che dice “Israele ha diritto di difendere la propria esistenza”. Il segretario della Natto, Rutte (quello del 5% del Pil europeo in armi perché la Russia ci invaderà domattina), che si dice impegnato nella deescalation.
Tajani, l’amico più amico di Israele, che solo poche ora prima dell’attacco rassicurava tutti: “Dalle notizie che abbiamo non ci sarà”. Meloni, la pontiera tra l’America di Trump e l’Europa, nemmeno avvertita di quel che stava accadendo, che convoca una riunione urgente di governo. Online, così ci si vergogna meno.