Immaginatelo alle prese con l’amletico dubbio: riconoscerlo o no… O se volete, parafrasando un epico Nanni Moretti: mi si nota di più se dico qualcosa o se me ne sto zitto, magari occupandomi di una sagra nell’adorata Ciociaria natale… E poi ‘sto Macron, ma non ha altro a cui pensare, è pure estate, la Costa Azzurra lo attende…
Povero ministro Tajani, l’indecisione fatta persona chiamata a dire se l’Italia si associa alla Francia nel riconoscere lo Stato palestinese. È troppo per lui, il don Abbondio della Farnesina. Però, silente non può stare. Eccolo allora riunire i suoi sherpa: tirate fuori una formula che dica senza dire, decida senza decidere. Pensa che ti ripensa, alla fine ecco il parto: “L’Italia è per la soluzione due popoli e due Stati ma «il riconoscimento del nuovo stato palestinese deve avvenire in contemporanea» con il riconoscimento da parte loro dello Stato di Israele. Così Antonio Tajani aprendo i lavori del consiglio nazionale di Forza Italia. «A noi interessa la pace, non la vittoria di uno sull’altro», ha aggiunto. «Siamo il Paese al mondo che ha accolto il maggior numero di rifugiati da Gaza insieme a Qatar ed Egitto», ha tenuto a precisare.
L’arrampicatore, maldestro, sugli specchi del diplomatichese dice in sostanza che le vittime devono riconoscere il carnefice! E poi, chi sarebbero “loro”? L’Autorità nazionale palestinese, Hamas, una entità aliena… Israele sta portando a termine la pulizia etnica a Gaza, ha instaurato un regime di apartheid in Cisgiordania che fa impallidire quello di sudafricana memoria, e che riflessione fa il titolare della Farnesina? “A noi interesse la pace, non la vittoria dell’uno sull’altro”. Se non fossimo di fronte ad una tragedia apocalittica, verrebbe da dire siamo su Scherzi a parte.
Vabbè, se l’Italia non conta un fico secco nello scenario internazionale, ci sarà pure una ragione. Anzi, più di una. Tra queste, avere un ombra di ministro agli Esteri.