di Carlo Cotticelli
Basterebbe un semplice: sono italiani, erano italiani, sono i morti di tutti, per chiudere una volta per tutte la vicenda di Bologna, della strage infame del 2 agosto del 1980, ma per la destra ex missina è un passo impossibile da fare.
L’ex senatore del movimento sociale Italiano Tedeschi ,scomparso nel 1993, risultato dopo le ultime indagini uno dei mandanti proprio per i fatti del 2 agosto, era il direttore de”il Borghese”, periodico finanziato per anni da Licio Gelli portando avanti per anni la pista alternativa che indicava nei palestinesi o nel comandante Carlos i mandanti ed esecutori della strage, tesi avallata da Cossiga che all’epoca attribuì allo scoppio di una caldaia l’avvenuta strage.
Quindi non parliamo di un ex militante ma di un senatore eletto a Bologna in quella città martoriata e.segnata da quella strage , per fare.capire che le.responsabilita’ politiche e morali di quel partito sono presenti.
Così come non possiamo dimenticare che Pierluigi Concutelli ,assassino del Giudice Occorso ,fu candidato nel Msi a Palermo un anno prima dell’agguato al giudice .
Le contiguità ci sono state e sarebbe il caso di farsene carico altrimenti la presunta voglia di pacificazione nazionale tanto decantata da La Russa è solo aria fritta. E purtroppo le contiguità sono presenti anche nelle nuove generazioni: come dimenticare la fotografia dell’attuale Presidente della commissione antimafia Colosimo con Ciavardini anche lui condannato per la strage di Bologna come esecutore materiale e autore di altri omicidi come quello del poliziotto Evangelisti davanti al Giulio Cesare nel 1980? Ma queste cose anche per colpa di una sinistra minimalista e superficiale abbiamo il dovere di ricordarle.
Bologna è una pagina pesante per la destra missina e per lo stato italiano e.soltanto quando si ammetterà che parte di quel partito, non tutto, ha avuto un ruolo da co protagonista nella strategia della tensione si potrà giungere ad una nuova stagione ma non credo sia possibile: le memorie condivise non esistono da nessuna parte del mondo figuriamoci in un paese dove i liberatori d’Italia devono essere sempre giustificati o difesi per aver combattuto una dittatura che per venti anni ha tolto i diritti agli italiani e che ha portato ad una guerra che ha provocato morti e distruzioni dappertutto in Europa ed in Africa.
