Meloni e il "pienone" fantasma: la premier brinda al turismo mentre l’Italia reale fatica anche a fare le ferie
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Meloni e il "pienone" fantasma: la premier brinda al turismo mentre l’Italia reale fatica anche a fare le ferie

Giorgia Meloni torna a parlare di turismo, e lo fa con il solito copione: negare le difficoltà, sbandierare numeri parziali e trasformare un problema in un’autocelebrazione.

Meloni e il "pienone" fantasma: la premier brinda al turismo mentre l’Italia reale fatica anche a fare le ferie
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12 Agosto 2025 - 17.29


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Giorgia Meloni torna a parlare di turismo, e lo fa con il solito copione: negare le difficoltà, sbandierare numeri parziali e trasformare un problema in un’autocelebrazione. Questa volta il bersaglio è l’opposizione, accusata di “diffondere notizie false” sul calo delle presenze, “danneggiando l’immagine e gli interessi dell’Italia”. Peccato che a smentire la narrazione trionfalistica della premier non siano “fake news di certa sinistra”, ma dati e testimonianze di associazioni di categoria, operatori del settore e famiglie italiane che semplicemente non riescono a permettersi una vacanza.

Meloni cita le statistiche del Viminale, tratte dal portale “Alloggiati Web” della Polizia di Stato, come prova del “pienone” nelle strutture ricettive. Ma non dice che quei dati fotografano solo una parte della realtà: registrano presenze formali, non la capacità di spesa dei turisti né le zone in sofferenza. È facile parlare di arrivi in crescita se si considerano soprattutto mete di lusso o grandi città d’arte, dove i flussi internazionali compensano parzialmente la flessione interna. Molto meno facile, invece, guardare in faccia i numeri che parlano di un calo medio del 15% in località balneari popolari, come denunciato dal sindacato dei balneari, e di un +34% dei costi delle vacanze rilevato da Altroconsumo.

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Mentre la premier twitta contro “chi scredita l’Italia”, milioni di famiglie italiane vivono l’estate come una stagione di rinunce: stipendi fermi, bollette più care d’Europa e un’inflazione che ha eroso il potere d’acquisto. Per molti, le ferie sono diventate un lusso irraggiungibile. Ma di questo nei post e nei comizi di Meloni non c’è traccia: come per l’economia in generale, il racconto è quello di un’Italia che “cresce” e “riparte”, mentre nella vita reale la gente conta i centesimi per arrivare a fine mese.

Il Partito democratico, per bocca di Elly Schlein e Antonio Misiani, ha replicato duramente, accusando la presidente del Consiglio di vivere “in una bolla dorata” e di reagire come “in Corea del Nord” a chi osa parlare di dati negativi. L’accusa è chiara: Meloni non sopporta che si smonti la sua propaganda, preferisce prendersela con chi denuncia i problemi piuttosto che affrontarli.

Il nodo è semplice: il turismo di lusso può anche crescere, ma l’Italia reale – quella che non passa l’estate in suite vista mare – è in sofferenza. E la politica, invece di nascondersi dietro statistiche addomesticate, dovrebbe avere il coraggio di riconoscerlo.

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