Nel Pd si è persa la cultura politica del Pci ed è tutto un inseguire degli estremi a destra come a sinistra

In questa estate rovente capita a volte, per passare il tempo, di leggere Facebook e imbattersi in commenti su Israele, la Palestina, Russia, i diritti civili, i morti in mare, di ex militanti del Pd e i commenti lasciano basiti.

Nel Pd si è persa la cultura politica del Pci ed è tutto un inseguire degli estremi a destra come a sinistra
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14 Agosto 2025 - 12.18


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di Carlo Cotticelli

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In questa estate rovente capita a volte, per passare il tempo, di leggere Facebook e imbattersi in commenti su Israele, la Palestina, Russia, i diritti civili, i morti in mare, di ex militanti del Pd e i commenti lasciano basiti.

In alcuni casi si schierano apertamente con una parte senza se e senza ma, su posizioni di destra che non hanno alcuna differenza con la posizione del governo Meloni e, dall’altra, posizioni di estrema sinistra di chi è rimasto nel Pd facendo la rincorsa a chi è più di sinistra sulla Palestina o sui diritti civili o su questioni locali da scavalcare a sinistra i centri sociali.

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È qui che nasce il grande equivoco di questo partito: aver sepolto definitivamente la cultura ex comunista, perché dobbiamo chiamarla con il suo nome, inseguendo prima Renzi a destra e poi Boldrini a sinistra, perdendo definitivamente la vocazione alla risoluzione o al tentativo della risoluzione dei problemi.


Aver voluto mettere all’angolo la Cgil nel periodo renziano allora perseguendo obiettivi che laceravano il tessuto elettorale tradizionale, inseguendo voti di destra che poi, al momento decisivo, non sarebbero arrivati, commettendo lo stesso errore fatto da Craxi negli anni ottanta: stimato da destra ma pur sempre segretario di un partito di sinistra, e dall’altra parte rincorrere i filo-palestinesi chiedendo l’esclusione degli atleti israeliani dalle competizioni sportive, iniziativa che porta solo all’isolamento di quella parte di Israele che sfida Netanyahu e la sua destra messianica.


Rimpiangiamo i tempi di quelle belle assisi dell’Internazionale socialista nelle quali si invitavano l’Olp, il partito laburista israeliano e Meretz, altro partito di sinistra, dove si tentava di aprire il dialogo tra quelle parti.
Ora niente, nessun tentativo di dialogo o di riallacciare i fili, solo slogan privi di contenuto: due popoli, due stati, ma se non dai forza alle opposizioni reali in Israele e a quella ancora in divenire in Palestina al posto di Hamas — e badate bene questo passaggio eventuale non potrà essere non violento — come puoi pensare di costruirli?

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