Ora che stanno cancellando la Palestina Meloni pensa ancora che sia controproducente riconoscerne lo stato?
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Ora che stanno cancellando la Palestina Meloni pensa ancora che sia controproducente riconoscerne lo stato?

Se davvero si vuole la pace, bisogna smettere di chiamare “controproducente” ciò che è semplicemente giusto.

Ora che stanno cancellando la Palestina Meloni pensa ancora che sia controproducente riconoscerne lo stato?
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26 Agosto 2025 - 11.37


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Le parole del ministro israeliano Gideon Saar — che definisce “suicida” l’idea di uno Stato palestinese e dice cha a ovest del Giordano è tutta terra israeliana e non palestinese— e le mosse del collega Bezalel Smotrich, che continua a legittimare insediamenti illegali in Cisgiordania, non lasciano margini di ambiguità: Israele non solo respinge il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione, ma progetta apertamente di cancellarlo. A Gaza si discute persino di piani di espulsione e di rioccupazione della Striscia.

Eppure, di fronte a questa realtà, Giorgia Meloni ha trovato il coraggio non per difendere i diritti calpestati, ma per definire “controproducente” il riconoscimento di uno Stato palestinese. Un rovesciamento logico che grida allo scandalo: davvero è “controproducente” affermare un principio di giustizia universale, mentre sarebbe “produttivo” mantenere un’occupazione senza fine, con violenza e illegalità come norma quotidiana?

Il risultato è una postura che sa di inchino politico più che di alleanza consapevole. L’Italia, con la sua tradizione diplomatica, dovrebbe farsi promotrice di dialogo, mediazione e coraggio, non ridursi a fare eco alle posizioni più intransigenti del governo Netanyahu. Così facendo, Meloni non solo contraddice i valori che l’Europa dice di voler difendere, ma rischia di relegare il nostro Paese ai margini di un contesto internazionale che, pur lentamente, sta riconoscendo l’urgenza dei diritti palestinesi.

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Non c’è più spazio per gli alibi. Se davvero si vuole la pace, bisogna smettere di chiamare “controproducente” ciò che è semplicemente giusto. Perché la pace non nasce dall’obbedienza cieca, ma dalla capacità di dire la verità anche quando costa.

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