Nessun dirigente del Pd campano è in grado di essere una valida alternativa a De Luca ed al suo governo e quindi...
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Nessun dirigente del Pd campano è in grado di essere una valida alternativa a De Luca ed al suo governo e quindi...

Fico candidato unitario alla regione, De Luca junior candidato unico alla segreteria Pd della Campania che garantisce anche De Luca senior che si ricandiderà con una lista che porterà il suo nome e che prenderà più voti del Pd

Nessun dirigente del Pd campano è in grado di essere una valida alternativa a De Luca ed al suo governo e quindi...
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28 Agosto 2025 - 00.05


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di Carlo Cotticelli

Napolitano, Chiaromonte, Geremicca, Arfè, De Martino, Abbruzzese, Lezzi, lo scrittore La Capria, il regista cinematografico Rosi, sono stati alcuni dei più grandi dirigenti della sinistra napoletana abituata da sempre a confrontarsi ed a trovare soluzioni politiche più avanzate per trovare convergenze tra socialisti e comunisti anche da posizioni diverse, insomma fare la sintesi politica che potesse poi trovare una ricaduta per migliorare le condizioni di vita di Napoli e dei napoletani. A Napoli pensate che negli anni Ottanta erano consiglieri comunali: Scotti per la DC, Napolitano per il PCI, Almirante per il MSI e Pannella per il PR, questo per far capire come Napoli e la Campania fossero un laboratorio politico dal quale proporre o tentare di farlo proposte politiche da sottoporre poi ai tavoli nazionali, ma soprattutto il livello del dibattito era altissimo.

Ora che la convergenza sul tavolo del centro-sinistra per la regione Campania sia stata trovata incasellando tutti al posto giusto non può che rasserenare il clima: Fico candidato unitario alla regione, De Luca junior candidato unico alla segreteria del PD della Campania che garantisce anche De Luca senior che si ricandiderà con una lista che porterà il suo nome e che prenderà sicuramente più voti della lista del PD condizionando la prossima legislatura, e poi la componente Schlein viene rassicurata con le due segreterie provinciali di Napoli e Caserta così da garantire anche gli alleati della segretaria per le prossime elezioni politiche e comunali.

Tutto bene, no? Ora però bisogna parlare di politica e di programmi e siamo sicuri che un quadro simile possa garantire questo, quando da una parte si chiede discontinuità con il passato e poi invece “il passato” è talmente forte da condizionare comunque la prossima legislatura con la forte presenza dell’attuale governatore?

Insomma, il rischio che il compromesso raggiunto possa poi non portare a una risoluzione dei problemi è molto alto. Certo, De Luca senior non si fa troppo amare dai vertici nazionali per i suoi atteggiamenti fuori le righe e da capobastone, ma è pur vero che in questi anni ha rappresentato una regione che cerca in tutti i modi di migliorare una situazione occupazionale e di vita sempre precaria, mettendosi a capo anche di piccoli comuni dimenticati dal centro. Tuttavia, in questi anni non è emerso nessun dirigente del PD campano in grado di essere una valida alternativa a De Luca ed al suo governo: lui, piaccia o no, gode di un consenso popolare che altri dirigenti del PD non hanno in quelle dimensioni ed ha anche un modo di comunicare che, come si dice in gergo, “spacca”, al di là dei suoi meriti governativi.

Il centro-sinistra probabilmente con questa operazione vincerà in Campania anche perché la destra non sembra avere grosse chances, ma se non si mette la politica e l’azione amministrativa al primo posto il rischio è di una vittoria favorita soprattutto da un forte astensionismo, come accaduto per il comune di Napoli nelle ultime elezioni, se non si affrontano le tematiche che sono più a cuore di una regione dove lo sviluppo agricolo e turistico sono fonte di occupazione da sfruttare aprendo maggiormente al mercato esterno e migliorando le condizioni dei lavoratori dei settori.

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