Mattarella a Ventotene: "L’Europa contro le guerre eredità viva del Manifesto"

L’eco dei fondatori dell’Unione Europea risuona ancora tra le rocce di Ventotene, dove oggi si apre la prima Conferenza europea per la Pace e la Democrazia.

Mattarella a Ventotene: "L’Europa contro le guerre eredità viva del Manifesto"
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12 Settembre 2025 - 16.37


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L’eco dei fondatori dell’Unione Europea risuona ancora tra le rocce di Ventotene, dove oggi si apre la prima Conferenza europea per la Pace e la Democrazia. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio commovente per inaugurare l’evento, ricordando come l’Europa sia nata proprio per spezzare il circolo vizioso delle guerre e dell’oppressione. “Ventotene – ha scritto – non è solo un’isola, ma un faro di pace: da luogo di confino fascista a culla di ideali federalisti che hanno forgiato il nostro continente”.

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Parlando del Manifesto di Ventotene, redatto da antifascisti come Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1941, Mattarella ha evocato il coraggio di chi, in catene, sognò un’Europa unita contro il totalitarismo. “Quei principi di dignità umana e libertà – ha proseguito – non sono reliquie del passato, ma un impegno quotidiano per le generazioni future. Oggi, di fronte a conflitti e divisioni, dobbiamo rinnovarli con forza”. Un richiamo implicito alle sfide globali, dal dramma ucraino al Medio Oriente, che permeano i dibattiti della conferenza.

L’iniziativa, organizzata dall’Ufficio del Parlamento europeo in Italia insieme alla Commissione Ue e promossa dalla vicepresidente Pina Picierno, raduna fino a domenica voci autorevoli del dissenso mondiale. Tra i relatori spicca Julija Navalnaya, vedova di Alexei Navalny e Premio Sacharov, che condividerà il dolore della repressione russa. Accanto a lei, Shirin Ebadi, Nobel per la Pace iraniana e paladina dei diritti delle donne; Oleksandra Matviichuk e Oleksandra Romantsova, voci ucraine della resistenza civile premiate con il Nobel; e Sviatlana Tsikhanouskaya, leader bielorussa contro Lukashenko. Sul fronte mediorientale, dialogheranno i movimenti Women of the Sun (palestinese) e Women Wage Peace (israeliano), con l’attivista Maoz Inon, che ha perso familiari nell’orrore del 7 ottobre ma ha scelto la via del perdono.

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Non mancheranno europarlamentari come Salvatore De Meo (Ppe-Forza Italia), Nicola Zingaretti, Brando Benifei e Giorgio Gori (S&D-Partito democratico), Sandro Gozi (Renew), oltre a deputati italiani, intellettuali, giornalisti e diplomatici. Un capitolo speciale è dedicato al Democracy Camp: giovani attivisti della rete Insieme-per.eu e content creator incontreranno i dissidenti, esplorando come difendere la democrazia nell’era digitale. Al centro, un murale raffigurante il Manifesto, simbolo eterno dell’isola.

Le parole di Mattarella, lette dall’alto del palco, hanno suscitato un lungo applauso tra i partecipanti, sotto un sole che illumina le acque cristalline. In un’Europa ferita da populismi e aggressioni, Ventotene si conferma baluardo di speranza: non solo memoria, ma slancio per un domani di pace condivisa. L’appello è chiaro: custodire l’eredità dei padri fondatori significa agire, qui e ora, per un’Europa che non tradisca i suoi sogni.

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