Le parole di Matteo Salvini, pronunciate con enfasi in vista di una manifestazione prevista per il 14 febbraio, evocano un’immagine di mobilitazione per “l’amore per la nostra famiglia, per le nostre radici, per le nostre terre” e per la difesa dei “valori, i diritti, i confini e le libertà della civiltà occidentale”. Tuttavia, l’appello del leader leghista, intriso di toni nazionalisti e reazionari, si scontra con una visione distorta e antistorica di ciò che la civiltà occidentale rappresenta.
Lungi dall’incarnare i principi fondamentali su cui si fonda l’Occidente, la destra di Salvini promuove un’ideologia che, sotto il velo della tradizione, si rivela antiscientifica, forcaiola, predatoria dell’ambiente e lontana dai valori di progresso, razionalità e giustizia che hanno plasmato la nostra civiltà. Questo articolo intende smentire, con rigore e autorevolezza, le affermazioni di Salvini, dimostrando come esse si oppongano ai pilastri culturali e intellettuali dell’Occidente. Vedete voi Salvini come immagine della civiltà occidentale.
L’Illuminismo contro il complottismo
Uno dei cardini della civiltà occidentale è l’Illuminismo, il movimento intellettuale del XVIII secolo che ha posto la ragione, la scienza e il progresso al centro del discorso umano. Pensatori come Voltaire, Diderot e Kant hanno sostenuto l’importanza del sapere critico, del dialogo aperto e della verifica empirica, opponendosi alle superstizioni e alle narrazioni infondate.
La destra reazionaria di Salvini, invece, spesso strizza l’occhio al complottismo, alimentando narrazioni antiscientifiche – si pensi al sostegno implicito a posizioni no-vax o al negazionismo climatico – che minano la fiducia nelle istituzioni scientifiche. Questo atteggiamento non solo tradisce l’eredità illuministica, ma promuove una visione oscurantista che rifiuta il progresso in nome di un nostalgico ritorno a un passato mitizzato.
Cesare Beccaria contro la cultura forcaiola
Un altro pilastro della civiltà occidentale è rappresentato dall’umanesimo giuridico, incarnato da figure come Cesare Beccaria, il cui trattato Dei delitti e delle pene (1764) ha rivoluzionato il concetto di giustizia. Beccaria si oppose alla pena di morte e alla tortura, promuovendo un sistema penale basato sulla prevenzione, la proporzionalità e il rispetto della dignità umana.
La retorica di Salvini, al contrario, spesso abbraccia una logica forcaiola, che invoca pene esemplari e soluzioni semplicistiche per problemi complessi come la criminalità o l’immigrazione. Questo approccio non solo si discosta dai principi di equità e razionalità propugnati da Beccaria, ma rischia di fomentare un clima di intolleranza che contrasta con l’idea occidentale di giustizia come equilibrio tra sicurezza e diritti individuali.
Il Rinascimento contro la speculazione edilizia
Il Rinascimento, con il suo culto della bellezza, dell’armonia e dell’innovazione, rappresenta un altro momento fondativo della civiltà occidentale. Artisti e architetti come Leonardo da Vinci e Filippo Brunelleschi non solo crearono opere di straordinaria bellezza, ma posero le basi per un rapporto equilibrato tra uomo e natura, tra estetica e funzionalità.
La destra di Salvini, invece, spesso si associa a politiche che favoriscono la cementificazione selvaggia e lo sfruttamento indiscriminato del territorio, come dimostrato dal sostegno a grandi opere infrastrutturali senza adeguate valutazioni ambientali o dalla tolleranza verso l’abusivismo edilizio. Questo approccio speculativo, che deturpa il paesaggio e compromette la sostenibilità, si pone in netto contrasto con l’ideale rinascimentale di armonia tra uomo e ambiente.
Le accademie contro la superficialità dei social
La tradizione accademica occidentale, dalle scuole platoniche alle università medievali fino alle moderne istituzioni di ricerca, ha sempre posto il sapere rigoroso e il confronto critico al centro del progresso culturale.
Al contrario, la destra reazionaria di Salvini sembra trovare terreno fertile nei social media, dove semplificazioni, slogan e “frescacce” – per usare un termine colloquiale – prevalgono sul dibattito informato. La proliferazione di fake news e la polarizzazione del discorso pubblico, spesso amplificate da una retorica populista, si oppongono all’ideale di una comunità intellettuale che cerca la verità attraverso il dialogo e la verifica. L’Occidente ha prosperato grazie alla sua capacità di produrre conoscenza condivisa, non attraverso la diffusione di narrazioni divisive. Ma che ne sanno i sovranisti.
Cosmopolitismo contro fili spinati
La civiltà occidentale si è distinta anche per la sua capacità di aprirsi al mondo, come dimostrato dall’eredità dell’Impero Romano, che integrava culture diverse, o dal cosmopolitismo dell’età moderna, incarnato da figure come Erasmo da Rotterdam.
La destra di Salvini, invece, promuove un protezionismo culturale che vede nell’altro una minaccia, erigendo barriere – fisiche e ideologiche – che contraddicono la tradizione occidentale di scambio e arricchimento reciproco. Inoltre, mentre l’Occidente ha prodotto movimenti per i diritti civili, come quelli per l’uguaglianza di genere o la parità razziale, le posizioni reazionarie spesso si oppongono a queste conquiste, difendendo una visione gerarchica e conservatrice della società.
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