Salis: a Tajani l'uso politico della giustizia va bene se a farne uso è un mezzo fascista come Orban
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Salis: a Tajani l'uso politico della giustizia va bene se a farne uso è un mezzo fascista come Orban

I “garantisti” di Forza Italia consegnano Ilaria Salis a un processo nelle mani dirette del governo ungherese, dove la giustizia da tempo non è uno strumento di equità, ma di controllo politico.

Salis: a Tajani l'uso politico della giustizia va bene se a farne uso è un mezzo fascista come Orban
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27 Settembre 2025 - 15.31


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Con le parole di Antonio Tajani, i “garantisti” di Forza Italia consegnano Ilaria Salis a un processo nelle mani dirette del governo ungherese, dove la giustizia da tempo non è uno strumento di equità, ma di controllo politico. In Ungheria, il sistema giudiziario è chiaramente subordinato al potere esecutivo: ministri e figure come Orbán e Onam hanno già preannunciato quale sarà l’esito del procedimento, trasformando la vicenda in una condanna politica scritta prima ancora che il processo inizi.

La contraddizione è evidente: la stessa destra che denuncia l’uso politico della giustizia quando riguarda indagini su corruzione o altri scandali interni, ora legittima un procedimento liberticida quando esso proviene dal governo di Orbán. Così, ciò che dovrebbe essere un principio inviolabile – il diritto a un processo equo – viene piegato agli interessi politici, mentre accuse abnormi e prive di fondamento vengono presentate come inevitabili e inappellabili.

In questo contesto, le dichiarazioni di Tajani rivelano una totale incoerenza: la difesa della legalità e dei diritti civili si trasforma in un pretesto per appoggiare un’azione politica contro un singolo individuo, dimostrando quanto l’uso politico della giustizia possa diventare uno strumento di potere, anche per chi si proclama “garantista”.

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