Meloni ribalta la realtà e dice che è la Flotilla (e non Israele) a mettere a rischio la pace
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Meloni ribalta la realtà e dice che è la Flotilla (e non Israele) a mettere a rischio la pace

Una provocazione l’intervento della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sul tentativo della Flotilla di rompere il blocco navale imposto da Israele su Gaza.

Meloni ribalta la realtà e dice che è la Flotilla (e non Israele) a mettere a rischio la pace
Giorgia Meloni
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30 Settembre 2025 - 22.26


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Una provocazione l’intervento della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sul tentativo della Flotilla di rompere il blocco navale imposto da Israele su Gaza.

Meloni ha dichiarato: “Con il piano di pace per il Medioriente proposto da Donald Trump si è finalmente aperta una speranza di accordo per porre fine alla guerra e alla sofferenza della popolazione civile palestinese e stabilizzare la regione. Questa speranza poggia su un equilibrio fragile, che in molti sarebbero felici di poter far saltare. Temo che un pretesto possa essere dato proprio dal tentativo della Flotilla di forzare il blocco navale israeliano”.

Parole a cui ha aggiunto: “Anche per questo ritengo che la Flotilla dovrebbe fermarsi ora e accettare una delle diverse proposte avanzate per la consegna, in sicurezza, degli aiuti. Ogni altra scelta rischia di trasformarsi in un pretesto per impedire la pace, alimentare il conflitto e colpire così soprattutto quella popolazione di Gaza alla quale si dice di voler portare sollievo. È il tempo della serietà e della responsabilità”.

Ma le affermazioni di Meloni rappresentano un vero e proprio rovesciamento della realtà. Dire che la Flotilla “mette a rischio la pace” significa trasformare le vittime in colpevoli. La pace non è saltata per l’iniziativa di civili e associazioni che portano aiuti, ma per il genocidio condotto da Israele a Gaza, dove i bombardamenti hanno massacrato decine di migliaia di persone, e per l’assedio che ha trasformato la Striscia in una prigione a cielo aperto.

Leggi anche:  Meloni attacca la Flotilla: "Le sofferenze dei palestinesi non sono la loro priorità". La sua si chiama Netanyahu

Il blocco navale israeliano è un crimine internazionale, denunciato da giuristi e osservatori indipendenti, perché impedisce l’accesso di beni essenziali a una popolazione già stremata. Attribuire alla Flotilla la responsabilità di un possibile fallimento della pace non è soltanto un’affermazione falsa: è una provocazione politica, che legittima l’aggressore e criminalizza chi cerca di portare soccorso.


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