Le sofferenze dei palestinesi non sono mai state una priorità per Giorgia Meloni: è l'ultima a poter dare lezioni
Top

Le sofferenze dei palestinesi non sono mai state una priorità per Giorgia Meloni: è l'ultima a poter dare lezioni

Gaza bruciava, 40mila morti – tra cui migliaia di bambini – e Meloni? Impegnata a stringere mani a Washington e a Roma, a difendere "il diritto di Israele a difendersi" fino all'ultimo mattone palestinese.

Le sofferenze dei palestinesi non sono mai state una priorità per Giorgia Meloni: è l'ultima a poter dare lezioni
Preroll

globalist Modifica articolo

1 Ottobre 2025 - 19.29


ATF

Giorgia Meloni e le sue perle diplomatiche o provocazioni politiche: “Le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità”. Lo dice a proposito di una manciata di coraggiosi su una barca che osano sfidare il blocco di Gaza per portare pane e medicine a un popolo massacrato. Purtroppo la “priorità” non è stata per lei, per ben due anni filati.

Dalle settimane successive al 7 ottobre 2023, quando il mondo ha iniziato a contare i corpi sotto le macerie di Gaza, la premier ha sfoggiato un silenzio tombale, interrotto solo consenso per per Netanyahu e rassicurazioni ai militari israeliani. Niente embarghi sulle armi italiane che piovono su scuole e ospedali, niente veti in Europa per un cessate il fuoco, zero mozioni in Parlamento per fermare quello che la Corte Internazionale chiama “genocidio”.

Gaza bruciava, 40mila morti – tra cui migliaia di bambini – e Meloni? Impegnata a stringere mani a Washington e a Roma, a difendere “il diritto di Israele a difendersi” fino all’ultimo mattone palestinese.

Solo poche settimane fa, con le vittime verso le 70 mila, le proteste che montano e i sondaggi che scricchiolano, ecco il miracolo: un tiepido cenno a “negoziati di pace” e “accesso umanitario”.

Leggi anche:  Le piazze hanno costretto Meloni a muoversi su Gaza, smascherando il suo appiattimento su Trump

Ora la Flotilla, con la sua ostinazione ingenua, è il capro espiatorio perfetto: “Pericolosa”, “irresponsabile”. Perché è più facile bollare di avventurieri chi agisce, che ammettere di aver lasciato fare per mesi – anni – un carnaio che oggi finge di scoprire.

Le sofferenze dei palestinesi non erano una priorità per Meloni, punto. E se lo dice lei stessa, proiettandolo sugli altri, forse è il momento di credere alle sue parole. Non come attacco alla Flotilla, ma come confessione sincera di un governo che ha scelto da che parte stare. E non era Gaza.

Native

Articoli correlati