Flotilla, l’Europa che guarda altrove e la premier Meloni senza "quid"
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Flotilla, l’Europa che guarda altrove e la premier Meloni senza "quid"

Giorgia Meloni che addirittura arriva ad accusare gli attivisti, le associazioni pacifiste e umanitarie di 44 Paesi di aver organizzato quell'impresa contro di lei e il suo governo

Flotilla, l’Europa che guarda altrove e la premier Meloni senza "quid"
Giorgia Meloni
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Claudio Visani Modifica articolo

2 Ottobre 2025 - 12.35


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Ci sono immagini, momenti e frasi emblematiche che meglio di altre danno il senso di quel che sta accadendo. Mentre in acque internazionali la Marina di Israele schiera una ventina di navi da guerra e un migliaio di uomini per fermare con una azione palesemente illegale la missione umanitaria e pacifica della Global Sumud Flotilla, abbordando le sue barchette con cannoni ad acqua e bombe stordenti e con i soldati che salgono a bordo puntando i fucili contro gli attivisti di mezza Europa, i leader e capi di governo europei volano a Copenaghen per parlar d’altro, precisamente di come preparare meglio la guerra alla Russia.

Ecco, quella reunion è l’immagine plastica del distacco che esiste tra questi pseudo-leader e il sentire comune di una parte rilevante dei loro popoli; l’immagine di una Europa fuori contesto, che sembra vivere su Marte, sempre più irrilevante sulla scena geopolitica mondiale, incapace di difendere i suoi princìpi e valori fondanti rappresentati anche dai suoi cittadini saliti su quelle barchette, con una doppia morale a seconda di chi è l’amico e il nemico, quindi senza una linea politica chiara, unitaria e senza una guida autorevole.

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Le altre immagini, anzi, gli altri momenti e le altre frasi che colpiscono, sono quelle dei nostri governanti italiani con in testa la Presidente del Consiglio. Tutti impegnati non a proteggere i propri cittadini imbarcati sulla Flotilla, ma a delegittimare la loro missione umanitaria e a non disturbare l’amico Bibi e l’amico Donald. Non hanno mosso un dito per sanzionare Israele, interrompere i rapporti economici e fermare la fornitura di armi al governo Netanyahu che contribuisce al genocidio in atto a Gaza, e accusano di “irresponsabilità” la missione della Flotilla. Da non credere, davvero!

Con Giorgia Meloni che addirittura arriva ad accusare gli attivisti, le associazioni pacifiste e umanitarie di 44 Paesi di aver organizzato quell’impresa contro di lei e il suo governo. L’amicizia e l’eccessiva vicinanza con il narcisista megalomane che sta alla Casa Bianca, deve averla contagiata: da Superwomen che annuncia la caccia ai trafficanti “su tutto il globo terracqueo”, a ombelico del mondo.

Dopo di che, sentirla dire che la Global Sumud Flotilla metterebbe addirittura a rischio il piano per “la pace eterna” a Gaza e in Medio Oriente del nuovo “imperatore del mondo”, non solo non si può sentire ma fa venire più di un dubbio sul suo “quid” di statista.

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Ma la frase più rivelatrice, a mio parere, è un’altra, questa: “Siamo nella fase in cui tutti dovrebbero capire che attendere (l’esito delle trattative sul piano di Trump) è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze dei palestinesi. Ma forse le sofferenze di quel popolo non erano la priorità della missione”.

Capito? Quei “comunisti” della Flotilla stanno in mezzo al mare da settimane per una crocerina antigovernativa, rischiano di farsi male, un processo e qualcuno forse la galera per Giorgia; e quelle centinaia di migliaia di cittadini che scendono nelle piazze per essere il loro equipaggio di terra, non lo fanno per cercare di portare solidarietà, vicinanza e aiuto ai palestinesi massacrati da due anni dal suo amico Bibi e dimenticati dai “governi conigli” d’Europa, ma per mettere in difficoltà la sua maggioranza e fare un dispetto a lei. Dire che è imbarazzante è poco. C’è da vergognarsi a essere rappresentati da una così.

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