Dire, come ha sostenuto Antonio Tajani, che “il diritto internazionale è importante ma fino a un certo punto” non è una battuta infelice: è un tradimento dello spirito della Costituzione. Le regole comuni e il tribunali internazionali sono nati dalle macerie delle guerre e dalle tragedie dei genocidi, per sostituire la forza con il diritto.
Relativizzarle significa legittimare la legge del più forte.
Il diritto internazionale è una linea rossa oltre la quale ci sono solo morte, violenze, soprusi e negazione dei diritti.
Un ministro degli Esteri che riduce il diritto internazionale ad una opzione dettata dall’opportunismo non è solo irresponsabile: è incompatibile con l’incarico che ricopre.
Per questo dovrebbe dimettersi: per questo le forze politiche dovrebbero chiedere con le sue dimissioni senza aspettare un minuto di più.