La Toscana si conferma terra di valori progressisti e solidali. Eugenio Giani, governatore uscente e candidato del centrosinistra, ha ottenuto una netta riconferma con il 54,6% dei voti, distanziando di oltre 14 punti il candidato del centrodestra, Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, fermo al 40,6%. Buon risultato anche per Antonella Moro Bundu, candidata della lista di sinistra Toscana Rossa, che raggiunge il 4,8%, confermando la vitalità dell’area più radicale e sociale del fronte progressista.
“È una vittoria della Toscana illuminata, dei suoi valori di giustizia sociale, di cultura e di civiltà”, ha commentato Giani in conferenza stampa. “Mi sono trovato nell’ultima settimana circondato da ministri, vicepremier e dalla stessa premier, in una mobilitazione che sembrava feudale. Ma la Toscana ha risposto con la forza della sua identità democratica e progressista”.
Il presidente uscente ha sottolineato anche la solidità della coalizione che lo ha sostenuto: “Un’alleanza ampia e ben radicata, che cresce di oltre sei punti rispetto al 2020. Il Partito Democratico supera il 35%, la lista Giani Presidente-Casa Riformista va oltre l’8% e Alleanza Verdi e Sinistra oltre il 6%. Anche il Movimento 5 Stelle ha dato un contributo importante, segno che il dialogo progressista può essere concreto e vincente”.
Nonostante la forte campagna del governo Meloni, che ha inviato in Toscana praticamente tutto il suo vertice politico, la regione ha scelto di non piegarsi alla retorica del sovranismo e della destra securitaria. Il messaggio degli elettori è chiaro: la Toscana resta un laboratorio di buon governo e politiche sociali, non un territorio da conquistare.
Anche la segretaria del PD, Elly Schlein, ha espresso soddisfazione dal comitato elettorale di Firenze: “Una vittoria che dà gioia e speranza. Chi dava per morta la coalizione progressista è stato smentito. In Toscana il centrosinistra si rafforza e dimostra che l’unità è la strada per battere la destra anche a livello nazionale”.
Unico dato amaro, la bassa affluenza, scesa al 47,7%, con un calo di quasi 15 punti rispetto al 2020. Ma il risultato politico non lascia dubbi: la Toscana resta una delle roccaforti del pensiero democratico, solidale e antifascista, un faro laico e progressista in un’Italia che rischia di scivolare a destra.