Da professore ho accompagnato i miei studenti ad Auschwitz: posso dire che la ministra Roccella non ha capito
Top

Da professore ho accompagnato i miei studenti ad Auschwitz: posso dire che la ministra Roccella non ha capito

Mi preme ancora sottolineare alla Ministra che i viaggi della Memoria, hanno tra gli scopi didattici preminenti, proprio la promozione dei valori democratici, che sono incompatibili con la visione nazifascista dell’uomo e della società. 

Da professore ho accompagnato i miei studenti ad Auschwitz: posso dire che la ministra Roccella non ha capito
Preroll

Antonio Rinaldis Modifica articolo

17 Ottobre 2025 - 13.25


ATF

Le dichiarazioni rese dal Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, onorevole Eugenia Maria Roccella in occasione di un convegno dell’Ucei, organizzato dal Cnel, in merito alle gite scolastiche ad Auschwitz, hanno provocato numerose reazioni nel mondo politico e intellettuale, e per quanto, fantasiose, meritano qualche considerazione. 

Il pensiero del Ministro Roccella si può riassumere in forma giornalistica in un titolo che potrebbe suonare piò o meno così: le gite scolastiche ad Auschwitz hanno lo scopo di sottolineare che l’antisemitismo, che ha trovato nella Shoa il suo esito più tragico, è, in buona sostanza un carattere peculiare ed esclusivo dei fascismi, e quindi le gite hanno come scopo principale quello di veicolare valori antifascisti. 

Le parole del Ministro non sono casuali, per quanto possano apparire azzardate e temerarie, ma dettate da un preciso disegno ideologico e politico, che è quello di sdoganare il fascismo e il nazismo che sono stati considerati come male assoluto. Se, infatti, non solo i nazifascisti erano antisemiti, perché l’antisemitismo è trasversale a tutte le dottrine politiche e filosofiche, allora le colpe dei nazifascisti sono ridimensionate, e la Shoa è soltanto uno degli innumerevoli episodi di antisemitismo che la Storia europea e mondiale hanno conosciuto. Tutti colpevoli dunque, quindi nessun colpevole. Se siamo tutti antisemiti, perché continuare ad addossare la colpa della persecuzione degli ebrei al solo nazifascismo?

Al di là della forma piuttosto faticosa con la quale si è espresso il Ministro, il messaggio che filtra è sufficientemente intuibile. In termini storiografici si chiama negazionismo, e se volessimo essere più moderati si potrebbe parlare di revisionismo. Si tratta del tentativo di riscrivere la Storia novecentesca, seminando il dubbio sulla reale natura dei totalitarismi, riducendone le responsabilità e la portata dei crimini commessi. Con ciò, naturalmente non intendiamo sostenere che la Ministra Roccella nutra simpatie per Mussolini o per Hitler, ma non possiamo non constatare il tentativo di gettare scompiglio nelle nostre convinzioni. 

E qui c’è un ulteriore problema che nella mia qualità di docente non posso ignorare. La Ministra Roccella definisce gite i viaggi della Memoria, è già questo suona piuttosto dispregiativo e offensivo nei confronti di un’attività che ha permesso a migliaia di studenti italiani di recarsi sui luoghi della Shoah, ma è ancora più inquietante il fatto che uno dei valori sui quali si fonda la Repubblica italiana, l’antifascismo, sia addirittura criticato e considerato fazioso, come se educare i giovani al rifiuto della violenza, del razzismo, del culto della guerra, non sia un dovere morale della scuola pubblica, ma addirittura una colpa. Occorre forse ricordare, per l’ennesima volta, alla Ministra Roccella che la Costituzione nasce dalla Resistenza ed è “antifascista nell’anima”, oltre che nella XII disposizione transitoria e finale dove si vieta la riorganizzazione del Partito Nazionale Fascista? 

Mi preme ancora sottolineare alla Ministra che i viaggi della Memoria, hanno tra gli scopi didattici preminenti, proprio la promozione dei valori democratici, che sono incompatibili con la visione nazifascista dell’uomo e della società. 

E non si parli di gite, lasciando intendere che si tratti di piacevoli occasioni di divertimento e di svago, perché la visita ai campi è invece occasione di strazio e di indignazione, di fronte alla crudeltà scientifica con cui è stato attuato lo sterminio.  

Infine le dichiarazioni della Ministra Roccella mi toccano in prima persone, dal momento che ho avuto l’occasione di partecipare alle gite ad Auschwitz, con alcuni miei studenti; da questa esperienza è nato un libro, Il treno della Memoria, nel quale riporto emozioni, stati d’animo e riflessioni, che quel viaggio ha suscitato in me e negli studenti che hanno partecipato. Posso assicurare che i ragazzi che hanno vissuto quell’esperienza non si sono sentiti manipolati o plagiati, ma, dalla constatazione dell’orrore nazista, sono stati in grado di creare una coscienza democratica, che può e deve essere un argine contro tutti i tentativi di riproporre, anche in forme più subdole, quei regimi che hanno insanguinato l’Europa e il mondo intero. 

Native

Articoli correlati