Sigfrido Ranucci, conduttore di Report su Rai3, ha acceso i riflettori su possibili interferenze politiche nel funzionamento del Garante per la protezione dei dati personali, dopo aver reso pubblico un video che documenta l’ingresso di Agostino Ghiglia, membro del Collegio dell’Autorità, nella sede di Fratelli d’Italia (FdI) poche ore prima della notifica di una sanzione da 150.000 euro alla Rai.
La multa, inflitta per la diffusione di un audio privato riguardante l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini nell’ambito della vicenda di Maria Rosaria Boccia, è al centro di una nuova inchiesta di Report andata in onda domenica sera.
Il video e le domande di Ranucci
Il filmato, diffuso da Ranucci poche ore prima della trasmissione, mostra Ghiglia entrare nella sede nazionale di FdI, dove si trovava anche Arianna Meloni, sorella della premier. “Manderemo in onda un documento importante – ha spiegato Ranucci – con il filmato di Agostino Ghiglia che entra nella sede di Fratelli d’Italia poche ore prima della sanzione. Lì c’era Arianna Meloni. Sarebbe interessante sapere se hanno parlato della multa a Report. E se sì, che cosa si sono detti? Domande, naturalmente, solo domande.”
Il conduttore di Report ha poi aggiunto: “Il Garante per la privacy si muove su input politico. Lo dimostreremo nell’inchiesta che andrà in onda stasera.” Parole forti, che rilanciano il tema della libertà del giornalismo investigativo e della necessità di proteggere chi indaga su poteri pubblici e privati.
La replica del Garante: “Indipendenza garantita”
In risposta alle dichiarazioni di Ranucci, il Garante ha diffuso una nota ufficiale in cui ribadisce “la piena indipendenza di giudizio e la libertà di determinazione dei suoi componenti”. L’Autorità ha chiarito che la procedura per la sanzione alla Rai è stata “pienamente rispettata” e che la decisione del Collegio è avvenuta “dopo ampia discussione, in linea con la proposta degli uffici”.
Ma la nota non ha placato le polemiche, né ha dissipato i dubbi sollevati dal video.
Reazioni politiche e richiesta di chiarimenti
Le opposizioni hanno reagito con durezza. I parlamentari del Partito democratico (Pd) in commissione di Vigilanza Rai hanno definito “inaudito” l’episodio, sottolineando che “la coincidenza e la tempistica dell’incontro tra Ghiglia e Arianna Meloni non possono passare inosservate”.
Anche il Movimento 5 Stelle (M5s) ha parlato di un fatto “estremamente inquietante”, chiedendo un’audizione urgente del presidente del Garante. “È necessario sapere tutta la verità”, hanno dichiarato i rappresentanti del gruppo.
Il co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, ha ricordato che “il Garante della Privacy è un organismo terzo e indipendente: la sua autonomia dalla politica, e in particolare dal governo e dalla maggioranza che lo sostiene, deve essere assolutamente garantita”.
Un attacco alla libertà d’inchiesta
L’episodio si inserisce in un clima di crescente tensione sul fronte del pluralismo informativo. Report e il suo conduttore, da anni nel mirino di campagne politiche e mediatiche, tornano a difendere il diritto del giornalismo di indagare senza condizionamenti.
Mentre Ranucci rilancia il tema della trasparenza e dell’indipendenza delle autorità, il video diffuso da Report apre un fronte delicato tra potere politico, organi di garanzia e libertà di stampa. Un nodo cruciale per la democrazia e per la tutela dell’informazione libera nel servizio pubblico.