L'attacco di Meloni alla Corte dei Conti dimostra tristemente l'analfabetismo costituzionale dell'ex missina
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L'attacco di Meloni alla Corte dei Conti dimostra tristemente l'analfabetismo costituzionale dell'ex missina

La Corte dei Conti non invade alcuna giurisdizione, ma esercita le funzioni di controllo previste dall’articolo 100 della Costituzione,

L'attacco di Meloni alla Corte dei Conti dimostra tristemente l'analfabetismo costituzionale dell'ex missina
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30 Ottobre 2025 - 17.43


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L’attacco della premier alla Corte dei Conti non può essere considerato un episodio isolato, ma va letto come la manifestazione di un evidente analfabetismo costituzionale.

Quando la premier afferma che “la mancata registrazione da parte della Corte dei Conti della delibera CIPESS riguardante il Ponte sullo Stretto è l’ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento”, compie un errore concettuale grave. Parlar di “invasione” è semplicemente falso: la Corte dei Conti non invade alcuna giurisdizione, ma esercita le funzioni di controllo previste dall’articolo 100 della Costituzione, che stabilisce che “la Corte dei conti ha funzioni di controllo sulla gestione del bilancio dello Stato e sugli altri enti pubblici e giudica in via definitiva sulle responsabilità amministrative e contabili dei funzionari pubblici”.

L’intervento della Corte non è un arbitrio né un atto ostile, ma un obbligo costituzionale: organismo tecnico, indipendente e imparziale, essa verifica la regolarità e la legittimità delle delibere di spesa. Pretendere che la Corte debba essere subordinata al governo e alle sue scelte politiche non è solo un fraintendimento delle regole dello Stato, ma dimostra un atteggiamento liberticida e autoritario, coerente con un percorso politico iniziato in un partito neofascista come il Movimento Sociale.

Leggi anche:  Ponte sullo Stretto: la Corte dei Conti nega il visto di legittimità

In questo senso, l’attacco alla Corte dei Conti non è solo polemica, ma mette a nudo l’analfabetismo costituzionale della premier, incapace di comprendere il ruolo fondamentale degli organi di controllo nella Repubblica e il loro indispensabile bilanciamento dei poteri.

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