Le dichiarazioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio su Licio Gelli, pronunciate ieri sera in risposta a una domanda di un giornalista, hanno sollevato un’ondata di critiche. Tra le più dure quelle di Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana e deputato di Avs, che definisce le parole del Guardasigilli “incredibili” e “offensive per la storia del Paese”.
Intervistato da Rainews durante la trasmissione Inside, Fratoianni non usa mezzi termini: “Le parole di Nordio su Gelli sono davvero vergognose. È stato superato ogni limite. Nordio è un ministro della Repubblica, il Guardasigilli. Ha giurato sulla Costituzione. Dovrebbe sapere bene che Licio Gelli non era un privato cittadino: era il capo di una loggia massonica segreta che perseguiva un progetto eversivo nel nostro Paese. Quel piano eversivo, contenuto nei documenti della loggia P2, comprendeva anche quella ipotesi di riforma”.
Secondo il leader di Avs, la risposta di Nordio non sarebbe soltanto inopportuna sul piano storico, ma anche gravemente lesiva del ruolo istituzionale che il ministro riveste: “È offensiva per una delle pagine più cupe della nostra storia, offensiva per il suo ruolo istituzionale, offensiva per la mancanza di rispetto verso la Costituzione”.
Fratoianni critica anche il tono utilizzato dal ministro: “Trovo incredibile quanto è accaduto. Incredibile per il contenuto, ma anche per la postura infastidita con cui Nordio ha risposto. Mi sarei aspettato tutt’altra reazione, e purtroppo non è arrivata. Non è la prima volta, ma qui credo si sia superato un altro limite”.
Le dichiarazioni dell’esponente di Avs riaprono una ferita mai del tutto rimarginata nella storia italiana: quella della P2, della sua rete occulta e del suo progetto politico incompatibile con la democrazia costituzionale. E pongono un interrogativo sul rapporto fra memoria storica e responsabilità istituzionale, in un momento in cui il rispetto dei fondamenti repubblicani torna al centro del dibattito politico.
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