di Carlo Cotticelli
I risultati di ieri danno linfa e vitalità ad Elly Schlein in quanto il campo largo, pur con tutti i suoi limiti, può veramente mettere in crisi la destra considerando che, fermo restando che le politiche sono altro tipo di elezioni, il sud non solo è contendibile ma può essere vinto in quasi tutti i collegi impedendo alla destra di essere maggioranza.
Questo può portare la Schlein a chiudere innanzi tutto la partita interna o con un nuovo plebiscito derivato dalle primarie, dove al momento non sembra avere rivali consistenti in quanto i due papabili dell’area riformista Decaro e Salis si sono tirati fuori oppure può cercare un accordo interno anche con la minoranza indebolita dall’addio di Bonaccini e Alfieri a energia democratica che non sembra in grado di offrire una linea alternativa al campo largo ed alla direzione politica intrapresa dalla segretaria.
Certo resta il nodo dello scenario nazionale dove il consenso intorno a Meloni non cala ma il ridimensionamento elettorale di Fratelli d’Italia nelle tre.regioni dove si è votato è la prima battuta di arresto della premier che infatti ha subito inviato il suo braccio destro Donzelli ad annunciare un possibile cambio di legge elettorale per dare stabilità a chi vince .
Le correnti del Pd che sono sempre in agguato cercheranno di ottenere il massimo alla segretaria per avere in cambio il via libera da qui al 2027. Tuttavia resta il nodo del leader della coalizione dove Conte sembra orientato comunque a giocare la sua candidatura avendo come punto di forza un elettorato che si mobilità se c’è un suo candidato pescando soprattutto nell’area dell’astensionismo.
Alla fine ci sarà un confronto tra i due perché al momento non si vedono alternative all’orizzonte magari offrendo a quello o quella che si farà da parte la postazione del Quirinale nel 2029 che sarà lo snodo principale del.prossimo.futuro .