La sindaca di Firenze, Sara Funaro, ha annunciato che non ritiene opportuno conferire la cittadinanza onoraria alla relatrice speciale ONU Francesca Albanese. La decisione arriva a due giorni dalla discussione prevista il 3 dicembre in commissione pace di Palazzo Vecchio, dove la proposta sarebbe dovuta approdare.
Funaro motiva così lo stop: “In più occasioni, Albanese ha dimostrato di mandare messaggi che portano a dividere più che unire nella comune causa a difesa del popolo palestinese. Per questo come sindaca della città di Firenze non ritengo opportuno consegnarle la cittadinanza onoraria”.
La sindaca ha poi collegato il suo giudizio alle tensioni degli ultimi giorni, in particolare all’irruzione di un gruppo di manifestanti pro-Palestina nella sede torinese del quotidiano La Stampa. L’episodio, da lei definito «gravissimo», ha suscitato immediata condanna da parte di Palazzo Vecchio: Funaro ha ribadito la piena solidarietà al direttore e ai giornalisti del giornale.
“L’irruzione nella sede del quotidiano La Stampa è un fatto gravissimo che ho condannato immediatamente, esprimendo solidarietà al direttore e ai giornalisti. Gesti come questo non hanno nulla a che vedere con i valori della pace e con la difesa del popolo palestinese, ancora oggi vittima di crimini gravissimi.”
Ha poi aggiunto: “Su quanto è accaduto alla redazione della Stampa non ci può essere una condanna con un ‘ma’. Non possono esserci moniti al giornalismo che è libero ed è presidio di democrazia. Per questo non condivido e prendo le distanze dalle dichiarazioni di Albanese. Firenze è città di ponti e di pace, ha sempre dato riconoscimenti a persone che hanno fatto enormi sforzi per unire”.
Il caso Bologna riapre la controversia
Il nome di Francesca Albanese è tornato al centro del dibattito anche a Bologna, dove la relatrice ONU aveva ricevuto la cittadinanza onoraria il 6 ottobre. Le sue parole sull’incursione alla redazione della Stampa hanno però innescato nuove polemiche nel capoluogo emiliano.
Albanese aveva dichiarato che “non bisogna commettere atti di violenza nei confronti di nessuno, ma al tempo stesso questo sia un monito alla stampa per tornare a fare il proprio lavoro”. Una frase che ha immediatamente provocato reazioni nella maggioranza di centrosinistra, riaprendo un confronto interno già difficile al momento del conferimento.
Diversi consiglieri che in passato avevano sostenuto l’onorificenza hanno espresso dubbi e ripensamenti, mentre l’amministrazione comunale è stata costretta a tornare sul tema per chiarire la propria posizione.