Parrini (Pd): "Anticipare la data del referendum sarebbe un grave vulnus democratico"
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Parrini (Pd): "Anticipare la data del referendum sarebbe un grave vulnus democratico"

È l’allarme lanciato dal senatore del Partito democratico Dario Parrini, vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama

Parrini (Pd): "Anticipare la data del referendum sarebbe un grave vulnus democratico"
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23 Dicembre 2025 - 16.10


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Un eventuale colpo di mano sulla data del referendum costituzionale sull’ordinamento giurisdizionale rappresenterebbe una forzatura grave e inaccettabile, capace di ledere diritti costituzionalmente garantiti. È l’allarme lanciato dal senatore del Partito democratico Dario Parrini, vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, che interviene contro le ipotesi – definite “purtroppo ancora circolanti negli ambienti meno responsabili della maggioranza” – di una fissazione accelerata della consultazione referendaria.

Parrini richiama il significato profondo dell’articolo 138 della Costituzione, che disciplina i referendum costituzionali: si tratta, spiega, di un referendum “oppositivo”, concepito come strumento di tutela per chi intende contrastare una revisione della Carta approvata dal Parlamento senza la maggioranza qualificata dei due terzi. Proprio per questa ragione, sottolinea il senatore dem, la Costituzione non prevede un quorum di validità, a differenza dei referendum abrogativi sulle leggi ordinarie.

«Ciò che l’articolo 138 massimamente tutela – afferma Parrini – è il diritto di opporsi di chi ritiene una modifica sbagliata e pericolosa». Un diritto che, storicamente, è sempre stato accompagnato da tempi adeguati per consentire una campagna referendaria piena, capace di informare i cittadini e permettere ai promotori del “no” di mobilitarsi e spiegare le proprie ragioni.

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Da qui la critica netta a qualsiasi accelerazione imposta dall’alto. «Strozzare i tempi della campagna elettorale con un blitz governativo sulla data – avverte – violerebbe i diritti di chi si oppone e, ancora di più, il diritto dei cittadini a essere pienamente informati su una questione di fondamentale rilevanza». Un rischio che, secondo Parrini, sarebbe tanto più grave considerando che è appena iniziata la raccolta firme, destinata a protrarsi fino al 30 gennaio.

L’intervento del vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali si inserisce in un clima politico già teso attorno alle riforme istituzionali, e rilancia il tema del rispetto delle garanzie costituzionali e delle regole democratiche nel confronto tra maggioranza e opposizioni. Un terreno sul quale, avverte il PD, non sono ammesse scorciatoie.

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