Identificati i due esopianeti più simili alla Terra
Top

Identificati i due esopianeti più simili alla Terra

Scoperti 8 esopianeti che si trovano in un orbita intorno alla loro stella madre ad una distanza dove l'acqua liquida può esistere sulla superficie del pianeta.

Identificati i due esopianeti più simili alla Terra
Preroll

Desk2 Modifica articolo

7 Gennaio 2015 - 09.54


ATF
di Francesco Rea

Otto nuovi pianeti nella cosiddetta zona Goldilocks delle loro stelle. Otto esopianeti cioè che si trovano cioè in un orbita intorno alla loro stella madre ad una distanza dove l’acqua liquida può esistere sulla superficie del pianeta. Con questa scoperta, annunciata in occasione del 225 meeting dell’AAS, si raddoppia il numero di piccoli pianeti (meno di due volte il diametro della Terra) ritenuti in fascia abitabile.

Tra questi otto, il team ne ha identificato due che sono tra i più simili alla Terra di qualunque tra gli esopianeti scoperti fino ad oggi: “La maggior parte di questi pianeti hanno una buona probabilità di essere rocciosi come la Terra”, afferma il primo autore dello studio, Guillermo Torres del Centro Harvard-Smithsonian per l’Astrofisica (CFA).

I due pianeti più simili alla Terra sono stati individuati grazie al satellite della NASA Kepler: Kepler-438b e Kepler-442b. Entrambi obitano intorno a nane rosse, più piccole e più fredde del nostro Sole. Kepler-438b ha una rivoluzione di 35 giorni, mentre Kepler-442b di 112 giorni.

Con un diametro di appena il 12% più grande della Terra, Kepler-438b ha una probabilità del 70% di essere roccioso. Kepler-442b è invece un terzo, circa, più grande della Terra, E ha il 60% di probabilità di essere roccioso.

Kepler-438b riceve circa il 40% più luce di quanto ne riceve la Terra. Per fare un confronto Venere riceve il doppio delle radiazioni solari che la Terra. Questo fa ritenere ai ricercatori che abbia il 70% di probabilità di essere nella fascia abitabile della sua stella madre. Mentre ne ha di più, circa il 97%, Kepler-442b che riceve circa due terzi delle radiazioni solari che riceve il nostro pianeta. “Non sappiamo con certezza se tutti i pianeti del nostro campione sono veramente in fascia abitabile”, spiega David Kipping secondo autore della ricerca. “Tutto quello che possiamo dire è che sono candidati promettenti”.

Prima di questi due pianeti, i più simili alla Terra erano considerati Kepler-186F, 1,1 volte più grande della Terra e riceve il 32% della quantità di luce, e Kepler-62f, 1,4 volte le dimensioni della Terra e il 41% di luce. I pianeti candidati, identificati come detto dalla missione Kepler, apparivano troppo piccoli per confermarne le dimensioni misurando le masse. Invece, il team è riuscito ad identificarli come pianeti utilizzando un programma per computer chiamato BLENDER (miscelatore). Un metodo usato già precedentemente per convalidare i primi due pianeti di dimensioni paragonabili alla Terra intorno ad una stella simile al Sole e il primo esopianeta più piccolo di Mercurio.

Come con molte altre scoperte di Kepler, i pianeti appena trovati sono però così lontani da rappresentare una sfida per ulteriori osservazioni: Kepler-438b si trova infatti a 470 anni luce dalla Terra, mentre la più lontana Kepler-442b è a ben 1100 anni luce di distanza.

Native

Articoli correlati