L'appello dell'anestesista: "Rispettate le regole o il sistema sanitario andrà al collasso"

Felice Spaccavento, medico anestesista rianimatore dell'ospedale di Corato, in Puglia: "Abbiamo il bisogno di rallentare la contagiosità della malattia perché potremmo curarla solo se abbiamo pochi pazienti

Felice Spaccavento, medico anestesista rianimatore dell'ospedale di Corato, in Puglia
Felice Spaccavento, medico anestesista rianimatore dell'ospedale di Corato, in Puglia
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7 Marzo 2020 - 18.17


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Tanti, troppi sottovalutano. Eppure l’unica possibilità è quella di rispettare le regole: “Non sono un virologo, non sono un epidemiologo, sono un anestetista, mi occupo di pazienti complessi, fragili, che sono a casa e che devono essere preservati nel miglior modo possibile. Vi chiedo semplicemente di rispettare quelle che sono le regole. Di evitare posti affollati, di evitare centri commerciali, di evitare assembramenti. Consentitevi anche di fare singolarmente una passeggiata fuori o con i vostri bambini. Ma collaborate con noi, con il personale medico, affinché la curva di questa infezione non venga a travolgere in poche ore il sistema sanitario che altrimenti sarebbe al collasso”.
Lo scrive su Facebook Felice Spaccavento, medico anestesista rianimatore dell’ospedale di Corato, in Puglia.
“Noi abbiamo dei posti letto per infezioni virali – spiega – ma è chiaro che questi posti letto devono essere saturati in un lungo tempo e non in un brevissimo tempo, questa è l’idea e la filosofia di evitare i contagi. Abbiamo il bisogno di rallentare la contagiosità di questa malattia – prosegue l’anestesista pugliese – perché potremmo curarla solo se abbiamo nelle nostre terapie intensive pochi pazienti, così il medico e tutto il personale sanitario si può dedicare a tutti i pazienti nel miglior modo possibile”.
“Abbiamo bisogno di tutti voi – prosegue lo specialista – cercate di essere responsabili, di amare chi vi sta vicino, pur sacrificandovi ma non creando problemi e non venendo meno ai dettami delle istruzioni del governo centrale e regionale. Se noi collaboriamo tutti, ci riusciamo, poi analizzeremo gli aspetti critici delle varie problematiche che ci sono state. Se non collaboriamo, il nostro sistema sanitario, che appartiene a noi, sarà completamente deflagrato. Siate tranquilli – conclude – se noi ci mettiamo tutti insieme, uniti, ce la faremo”..

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