Il medico: "Gli anticorpi monoclonali strumento fondamentale per curare i fragili"
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Il medico: "Gli anticorpi monoclonali strumento fondamentale per curare i fragili"

Filippo Anelli, presidente dell'Ordine dei medici di Bari sui farmaci che, già autorizzati dall'Aifa, da domani saranno a disposizione dei medici di medicina generale della Puglia

Il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici, Filippo Anelli
Il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici, Filippo Anelli
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25 Marzo 2021 - 21.36


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“Sono uno strumento fondamentale per ridurre le complicanze del Covid, soprattutto nei soggetti più fragili”.
 Lo afferma Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici di Bari, a proposito dei farmaci anticorpi monoclonali che, già autorizzati dall’Aifa, da domani saranno a disposizione dei medici di medicina generale della Puglia, a seguito di una determina della Regione, per il trattamento dei pazienti affetti da Covid-19. Si tratta di farmaci a base di anticorpi specializzati nel riconoscimento degli antigeni del Sar-Cov 2, che vengono prodotti a partire da cellule immunitarie prelevate dal plasma di pazienti convalescenti. “Saranno usati sui pazienti obesi, soggetti sottoposti a dialisi, diabetici con complicanze, pazienti con una immunodeficienza e tutti gli ultra 65 che hanno almeno un fattore di rischio”, aggiunge Anelli. L’anticorpo monoclonale che sarà utilizzato, attraverso infusione endovenosa, è il Bamlanivimab.
La selezione dei pazienti da sottoporre a terapia con anticorpi monoclonali sarà a cura del medico di medicina generale: dovranno essere pazienti con le fragilità. Inoltre, possono essere sottoposti a terapia solo pazienti affetti da Covid con lievi o moderati sintomi di recente insorgenza. Il medico di medicina generale dovrà segnalare i pazienti selezionati ai centri di riferimento che lo prenderanno in carico per la somministrazione del farmaco.
“E’ la prima grande opportunità terapeutica – continua – che il medico di medicina generale può utilizzare contro il Covid-19, capace di cambiare la storia clinica della malattia riducendo i rischi di ricovero e di complicanze in un momento particolare quale quello attuale in cui la carenza dei vaccini non permette di contenere la diffusione della malattia. L’uso degli anticorpi monoclonali – sottolinea Anelli – rischia però di essere compromesso dalla grave carenza dei tamponi per la diagnosi precoce di Covid-19. Una carenza più volte segnalata dalle associazioni di categoria”.
“Oggi ci sono pazienti che aspettano di fare un tampone per settimane. Auspichiamo che le autorità sanitarie intervengano individuando ‘ad horas’ soluzioni per risolvere il problema della diagnosi precoce e quindi per l’avvio dei trattamenti con anticorpi monoclonali”, conclude. 

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