Scoperta in Sardegna la rara variante Covid A27: era già presente in alcuni paesi europei

Variante scoperta su 4 pazienti, di cui uno deceduto. Questa mutazione sembra essere responsabile di una maggiore trasmissione del virus

Covid in laboratorio
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7 Aprile 2021 - 09.57


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Un’altra variante è stata scoperta in Sardegna.

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Il laboratorio dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari ha identificato una variante di Sars-CoV-2, al momento non ancora segnalata in Italia ma già presente in alcuni paesi europei come Slovenia, Francia, Svizzera e Regno Unito.

La scoperta di A.27, questo il nome tecnico della variante trovata dal team del direttore del laboratorio del Policlinico Ferdinando Coghe in collaborazione con l’equipe del professor Germano Orrù, responsabile del servizio di Biologia Molecolare, è stata fatta il 18 marzo su 4 pazienti cagliaritani, dei quali uno deceduto, grazie ad una nuova piattaforma per il sequenziamento genico.

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“La variante A.27 – dice Coghe – merita un’attenzione speciale in quanto presenta una combinazione di due mutazioni peculiari, la N501Y ed L452R che, in combinazione con alcune mutazioni aggiuntive, sembrano essere responsabili di una maggiore trasmissione del virus”.

L’aumentato riscontro del numero di varianti, in particolare quelle che interessano la proteina Spike, spiega il direttore del laboratorio, “sta preoccupando la comunità scientifica per la possibilità che queste mutazioni possano indurre una maggiore infettività, virulenza e addirittura la capacità del virus di sfuggire all’azione degli anticorpi. Come è noto – aggiunge – le mutazioni a cui i virus vanno incontro possono avere un impatto significativo sulla loro capacità di trasmissione e sull’efficacia dei vaccini e dei farmaci antivirali. Per questo motivo, in tutto il mondo il sequenziamento dell’intero genoma (Wgs) è ritenuto estremamente importante e ha consentito l’identificazione di varianti come la B.1.1.7 (variante Uk), B.1.351 (Sud Africa) o P.1 (Brasile)”.

Il laboratorio dell’Aou, centro di riferimento per tutto il centro sud della Sardegna, dall’inizio della pandemia ha esaminato 205 mila tamponi molecolari, 165mila per necessità dal Servizio Sanitario Regionale e oltre 40mila richiesti dall’Aou, 11mila dal Pronto Soccorso, 3mila richiesti dall’Ostetricia (ricoveri urgenti o parto). “Un orgoglio per tutta l’azienda e per l’intera Sardegna”, osserva il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino. “Un lavoro imponente e importantissimo che dimostra la grande professionalità del nostro team”, aggiunge la direttrice sanitaria, Paola Racugno.

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